Dettagli Recensione

 
Cigni selvatici
 
Cigni selvatici 2020-04-28 07:26:34 C.U.B.
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
2.0
C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    28 Aprile, 2020
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L'insostenibile peso di un volume

“Gigli dorati di otto centimetri”
Ha solo due anni e piange convulsamente mentre con delle pietre le rompono le ossa dei piedini. Verranno fasciati stretti e continuerà a strillare quando il dolore non le darà tregua, quando le unghie lunghe le lacereranno la carne, quando l’odore sgradevole le impregnerà le narici. La madre si volta e non cede alla disperazione della sua bambina, ritiene di avere scelto per il suo bene. I piccoli piedi deformi sono ritenuti sensuali dagli uomini e questo le garantirà un buon futuro.

“La sofferenza farà di te un comunista migliore”
Tre donne, tre cigni selvatici che si trasmettono il nome di generazione in generazione, raccontandoci un secolo di storia attraverso i ricordi e la testimonianza di una nonna e una madre e una figlia sezionando una mastodontica saga familiare.
Il contenuto del libro è oggettivamente molto interessante e Jung Chang non si risparmia su alcun dettaglio. Usi e costumi, povertà, privazioni, tradizioni, prigionia, campi di lavoro, indottrinamento, minuziosa è la descrizione di qualsiasi sfondo, stia Chang concentrandosi sugli interni, sugli esterni, sulla condizione politica o sociale.
La grande lacuna di quest’opera è da collocarsi a mio avviso nella penna.
Più che sobrio lo stile ha il ritmo della peggiore didattica. La sensazione e’ quella di interagire con un autore che narri ininterrottamente con lo stesso tono piatto dando le spalle al lettore, fissando piuttosto un muro bianco privo di cornici.
Accettabile sul breve, visto il valore intrinseco, su seicento e più pagine fittissime il procedere diviene snervante e gia’ dalla seconda metà del volume – tra maoismo e rivoluzione culturale – ho mio malgrado cominciato a trascinarmi tra le pagine esausta ed esangue.

“Ti prego di accettare le mie scuse, che arrivano con una vita di ritardo”
Senz’altro un documento storico importante che invito a leggere, consci che vi state approcciando ad una saggistica impegnativa poiché molto poco invitante nella forma.

Trovi utile questa opinione? 
210
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il fantasma del vicario
La grande fortuna
Sabotaggio
Nuove abitudini
Linea di fuoco
L'ufficio degli affari occulti
Il mago
La moglie del lobotomista
La guerra di H
Il canto di Calliope
L'aria innocente dell'estate
Max e Flora
Rincorrendo l'amore
Giochi proibiti
Il canto di Mr Dickens
I Netanyahu