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la luce dietro la lampada
Nell’Ottocento la figura dell’infermiera era scarsamente considerata, vi si avvicinavano di solito donne di malaffare, prive di qualsiasi formazione. Florence Nightingale, nata in una famiglia inglese estremamente facoltosa, cresciuta in un ambiente elitario tra incantevoli magioni e viaggi finanziati dal padre, visse con un’unica ostinata missione: aiutare e curare i deboli ed i reietti.
“Curare è un’arte, una delle belle arti. Vorrei dire di più, l’arte più bella”.
Costantemente in contrasto con i genitori che mal vedevano la sua vocazione, Florence con coraggio e testardaggine riuscì a redimere il ruolo, divenendo la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna.
La sua biografia e’ ricostruita in questo romanzo di Gilbert Sinouè attraverso il lavoro di Mr Brink, un americano che la conobbe e ne restò affascinato al punto da volerne scrivere un libro per renderle gloria.
Si tratta quindi di un lavoro di ricerca in cui Brink incontra chi la conobbe, analizzando lettere e documenti (reali) che man mano emergono.
Frammentaria la prima parte del testo, anche a causa di un uso bizzarro delle note, nella seconda metà decolla con la narrazione del servizio prestato dalla Nightingale in Crimea. Concessole il permesso di partire -mossa la famiglia da un impeto di patriottismo-, riuscì a radunare un piccolo esercito di trentotto infermiere volontarie da lei istruite, approdando nell’inferno di Scutari.
“Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”. (Divina Commedia, Inferno, canto III)
La situazione dell’ospedale militare era inenarrabile, la sua opera fu di un valore inestimabile e riuscì a sovvertire le regole, diffondendo il concetto fondamentale di igiene, somministrando pasti caldi ai malati, mitigando la brutalità dei medici militari con l’umanità sua e delle sue infermiere.
Nonostante le incertezze iniziali, Sinouè cuce con la leggerezza della narrativa un racconto arricchito di citazioni di Miss Nightingale e di fonti documentate. Un personaggio accattivante, una storia toccante.
In piena notte, nel delirio delle febbri e tra i miasmi della cancrena che lo stavano consumando, si intravede una figura inginocchiata vicino al soldato in lacrime. Con una mano sorregge la lanterna a petrolio, con l’altra gli sfiora la fronte sussurrando Queste carezze sono da parte della tua mamma.
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