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Foto di gruppo con signora
 
Foto di gruppo con signora 2020-02-13 23:48:22 archeomari
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
archeomari Opinione inserita da archeomari    14 Febbraio, 2020
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la storia di Leni

storia di una donna attraverso i ricordi.
Un romanzo complesso, un po’ corale un po’ inchiesta, che costruisce la storia di una donna vissuta negli anni cruciali del, per dirla insieme al compianto Hobsbawm, “secolo breve”.
Il titolo non delude: un racconto a più voci, un vero ritratto, che ha per fulcro la vita di una donna forte, generosa, affascinante. Questa donna è Leni Pfeiffer, nata Gruyten:

“La protagonista femminile dell’azione (...) è una donna di quarantotto anni, germanica: alta m 1,71, pesa kg 68,8 (in abito da casa), perciò ha solo 300-400 grammi meno del peso ideale. Ha gli occhi cangianti tra il blu cupo e il nero, capelli biondi molto folti e lievemente imbiancati, che le pendono giù sciolti, aderendole al capo, lisci, come un elmetto”.

Ecco l’incipit del libro che manifesta l’inconfondibile scrittura di Heinrich Böll: ironica, tagliente, dall’attenzione maniacale per alcuni particolari. In tutto il romanzo questa cifra compare insieme a picchi di lirismo, a denunce etico-morali, al grottesco e fanno di “Foto di gruppo con signora” quello che quasi all’unanimità è considerato il capolavoro assoluto dello scrittore tedesco, morto nel 1985.
È un libro difficile da commentare, tanto è ricco: di temi, di considerazioni storiche, di ordine morale, di stile. Ci vorrebbero intere giornate per parlare di questo libro che richiede più riletture nel tempo, perché ogni volta che lo si legge si scoprono nuovi aspetti interessanti sia sulla scrittura e sul pensiero di Böll, sia sulla storia di Leni, una donna che non si può non amare.

Come in altri suoi libri, lo sfondo prepotente della seconda guerra mondiale rimbalza in avanti ponendosi in primo piano accanto ai personaggi. La storia di Leni si inserisce in quel cinquantennio di storia tedesca che va dall’età guglielmina al secondo dopoguerra e Böll, attraverso i racconti, le testimonianze, le immagini, le lettere e gli oggetti che raccontano di lei, offre un interessante spaccato di storia contemporanea.
La voce narrante sembra quella di un giornalista curioso di conoscere la vita di questa donna affascinante, da ragazzina vincitrice del riconoscimento di “ragazza più tedesca della scuola”, ma che non è mai riuscita a completare un corso regolare di studi. Un carattere pacifico, ma talvolta irriverente, soprattutto nei confronti della religione e dei suoi ministri. Curiosamente Leni avrà come amici una suora, suor Rahel, vissuta in povertà e castità, ma non allineata ai dogmi dei “preti”, una ex prostituta, Margret e un certo Pelzer, che la farà lavorare come” fiorista” di guerra, impiegandola nella creazione di corone funebri.
Ci sono molti altri personaggi e sono tutti ben delineati, più della stessa Leni, non sempre amata, e tanto invidiata per la bellezza, la temporanea ricchezza, per la forza d’animo . Non tutti hanno capito il carattere di Leni, alla ricostruzione della sua vita, partecipano anche voci malevoli, ma l’autore dà più spazio a personaggi come Lotte, Pelzer, Margret che invece hanno conosciuto meglio Leni ed hanno vissuto con lei i momenti più duri, più terribili della seconda guerra mondiale.
La guerra ha portato via a Leni ogni felicità e gli affetti più cari: i primi amori, il fratello, il primo marito, non veramente amato, e poi lui, Boris, il suo vero grande amore, che può amare di nascosto, perché russo e quindi comunista, e può stare con lui soltanto durante i bombardamenti aerei, quando tutti sono occupati a salvarsi la pelle.
Böll riprende nel romanzo tutti i temi più cari: l’insofferenza, il fastidio verso la bigotteria e la falsità della chiesa dei “preti”, il valore dell’amore sincero e puro senza bisogno del sacramento imposto dalla religione, la denuncia della guerra, dei campi di concentramento, dell’esilio, della censura di libri non graditi al regime... nel libro ci sono documenti e lettere storicamente interessanti che ci forniscono anche dati sull’industria bellica e sul giro d’affari di chi commercia corone di fiori per i funerali.
Ma gli interrogativi che lascia sono graffianti e profondi e sicuramente non hanno ancora trovato risposta:

“Che cosa sono i più alti valori della vita? Chi ci dice per chi un valore è più alto o più basso?Lacune molto spiacevoli nelle enciclopedie, anche in quelle più rinomate.(...) Dove viene registrata l’esperienza psichica del dolore, dov’è quella fisica? (...)a che ci serve la scienza, se ti mandano quegli apparecchi costosissimi a raccogliere polvere lunare o a portarci quelle squallide pietre, mentre nessuno è in grado anche solo di localizzare l’Ufo che potrebbe darci informazioni sulla relatività dei valori della vita? Perché ad esempio certe donne si vedono pagare il diritto di possederle per breve tempo con due ville, sei automobili e un milione e mezzo di marchi in contanti, mentre-cosa statisticamente dimostrabile- in un’antica e santa città che ha una grande tradizione in fatto di prostituzione, (...) ragazze giovanissime si concedevano ed appagavano persino desideri erotici supplementari per una tazza di caffè del valore di diciotto pfennig?”

Questo è solo un piccolo assaggio di un grande libro e di una grande storia. Sconvolge la forza di Leni, una donna sensuale, che dà amore senza risparmio, che si dimostra gran signora sempre, anche nella povertà, riesce ad adattarsi e, con un po’ di fortuna e tanto coraggio, sopravvive nel deserto di morte della guerra.
Ad arricchire ed impreziosire tutto il lavoro c’è lo stile di un grande autore che riesce a scrivere la storia più atroce della Germania contemporanea con quella leggerezza, quell’atteggiamento grottesco e parodistico che è la sola via, come sosteneva Dürrenmatt (trad. italiana “Questioni di teatro. Scritti su letteratura, teatro e cinema”, Torino 1982) che rende più tollerabili il male e la crudeltà più impensabili.




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Commenti

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Ciao Marianna, bella presentazione! Non conoscevo questo libro, dell'autore ho letto e apprezzato solo "Opinioni di un clown" che mi ha fatto ripromettere di leggere altro di suo.
Che bello, Marianna, vedere commentato un libro che, fino ad ora, ingiustamente mancava in questo blog, pur essendo un autentico capolavoro della letteratura del Novecento. Boll non ha mai scritto niente che si avvicinasse anche lontanamente a "Foto di gruppo con signora". Brava!
Ciao Marianna,
gran bel commento! Io di Böll ho letto solo "Opinioni di un clown": capolavoro assoluto, tra i libri più belli letti l'anno scorso. A quanto mi pare di capire dal tuo commento, ci sono dei temi che sono ricorrenti, nell'opera dell'autore. Mi segno immediatamente il titolo, perché in quest'anno vorrei leggere almeno un altro libro di Böll.

Vale.
siti
14 Febbraio, 2020
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Ciao Marianna, che invidia( buona), è da anni che mi riprometto di leggerlo e dopo questo tuo bel commento e l'inserimento della scheda direi che non posso rimandare oltre.
Bella presentazione, Marianna!
Libro letto in gioventù. Sicuramente di livello.
In risposta ad un precedente commento
archeomari
14 Febbraio, 2020
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Ciao
a tutti voi, grazie per gli interventi! Questo è un libro che merita, veramente notevole e diverso da “Opinioni di un clown” che ho tanto amato l’anno scorso, insieme a “L’angelo tacque” che è opera giovanile, ma che rivela già quali saranno i temi cari all’autore. Questo “Foto di gruppo con signora” è decisamente di più ampio respiro, più complesso, che richiede anche più attenzione da parte del lettore.
Böll, nell’intento di voler ricostruire la storia di Leni come un documento, una relazione, usa delle abbreviazioni o delle iniziali per indicare le persone che fanno parte della storia o le parole dei sentimenti: : p. pianto, l. lacrime, s.sofferenza . Sono poche iniziali, ma se si interrompe lettura per molti giorni,si rischia di doversi rinfrescare la memoria . È stato questo il motivo per cui la piacevolezza non è da 5 stelle!
Grazie, Marianna! Un'attenta recensione, la tua! :)
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