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Il pittore di anime
 
Il pittore di anime 2020-01-26 06:58:33 AndCor
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AndCor Opinione inserita da AndCor    26 Gennaio, 2020
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L'amore ai tempi del Modernismo e dell'Art Nouveau

Barcellona, Maggio 1901. La città catalana vive una rivoluzione industriale dai due volti, in cui le domeniche di riposo sono ancora negate e la grave crisi economica costringe donne e bambini a imporre la serrata al posto dei malmenabili uomini da parte della Guardia Civil.
Una convulsa realtà sociale in cui muovono i propri passi Dalmau Sala, talentuoso progettista-disegnatore in una fabbrica di ceramiche del borghese Don Manuel Bello, e la fidanzata Emma, di professione cuoca: fra movimenti anarchici, idee rivoluzionarie e Modernismo colorista di Gaudì, Domènech i Montaner e Puig i Cadafalch in rapida ascesa, il momento storico è caldissimo e non ammette ripensamenti una volta scelto lo schieramento da appoggiare.
A differenza della fidanzata determinata e prorompente, Dalmau tergiversa tanto, troppo, tant'è che Dante gli avrebbe già riservato un posto nella IV Cornice del Purgatorio, ma sarà la manifestazione del 17 Febbraio 1902 a scegliere per lui e per tutti i suoi cari: le drammatiche conseguenze di quella contestazione sono il punto di inizio di un viaggio lunghissimo, nel quale il giovane toccherà il punto più basso della sua (non) esistenza e sarà costretto ad aggrapparsi ai sentimenti, all'amore e al suo desiderio di cambiare vita per evitare che lussuria, vendetta e vizi miserabili lo incatenino per sempre all'inferno.

E' proprio dall'ambientazione che è doveroso partire, perché Barcellona viene presentata in modo così magistrale da attirare su di sé gran parte dei riflettori solitamente puntati sui protagonisti.
Nonostante la città sia 'crudele e spietata con chi la rendeva grande sacrificando la vita, la salute, la famiglia e i figli', non si può non rimanere affascinati dalle 'influenze orientaleggianti', dal netto contrasto fra gli edifici abbienti lungo la avenida Diagonal e l’agglomerato disordinato di costruzioni anonime nel quartiere popolare di Sant Antoni, dai viali di pioppi ed eucalipti e giardini all'inglese all'altezza del Parque, dal fitto reticolo di viuzze dei quartieri medievali e dal mezzo milione di persone che brulicano fra reietti trinxeraires, biciclette, treni e tram, mentre tifo e malattie endemiche sono all'ordine del giorno a causa della contaminazione di suolo, sottosuolo e aria nella zona antica. Senza dimenticare i locali proibiti che offrono sesso, gioco, alcol, morfina e oppio a cifre irrisorie.
Un quadro suggestivo e ricostruito perfettamente in tutti i suoi dettagli, che denota un appassionato lavoro di studio e di ricerca da parte dell'autore e che affianca l'intreccio a livello di (elevatissimo) standard qualitativo.

Il conflitto tra il movimento anarco-operaio e cattolico-borghese, il carisma del repubblicano rivoluzionario Alejandro Lerroux, l'accesa rivalità fra Llucs e bohemiens, il violentissimo risentimento contro la Chiesa, il depauperamento della dignità umana, il machiavellico fine che giustifica i mezzi, il sentimento innato della solidarietà, la voglia di riscatto come ultimo asso nella manica e la vendetta personale che ribolle per centinaia di pagine sono solo alcuni dei temi di un'opera di grande complessità che unisce l'impostazione stilistico-narrativa de 'La trilogia del secolo' di Follett e la Barcellona magica de 'Il cimitero dei libri dimenticati' di Zafón con il Cubismo e il Surrealismo, 'le massime espressioni dell’indipendenza e della libertà interpretativa dell’artista.'.

Forse l'unica nota stonata riguarda qualche pagina di troppo circa le descrizioni architettoniche intorno alla fine della prima metà del romanzo che distolgono l'attenzione dalla trama principale per un attimo in più del dovuto, ma non ne avrete nemmeno il ricordo dopo aver percorso 'la confusione di strade e persone' della seconda metà del romanzo (e, in particolare, delle ultime 100-150 pagine).
Anche perché sono dolorosi e ancora attuali gli interrogativi di fondo che hanno lasciato la guerra del Rif e la Settimana Tragica, e sarà straziante ammettere che ‘Gli uomini troppo svegli scompaiono perché non accettano l'ingiustizia che li circonda, e prima o poi finiscono male.’.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
'La trilogia del secolo' di Ken Follett;
la quadralogia 'Il cimitero dei libri dimenticati' di Carlos Ruiz Zafón.
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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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siti
26 Gennaio, 2020
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Bella recensione, sembra una lettura interessante, l'autore è noto ma io non l'ho mai letto.
Alcuni riferimenti della tua recensione ricordano "Notre Dame" di Victor Hugo, compresa una certa propensione per le descrizioni architettoniche. In quel caso ciò era funzionale alla creazione di un capolavoro.
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Molly Bloom
30 Gennaio, 2020
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Considerato che ho visitato Barcellona qualche mese fa e quindi le importanti opere di Gaudì, credo che sarebbe molto interessante leggerlo. Promette bene.
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AndCor
06 Febbraio, 2020
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Grazie :-)

Autore e romanzo interessanti a tal punto che ho aggiunto 'La cattedrale sul mare' alla lista dei libri da leggere a breve termine :-)
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AndCor
06 Febbraio, 2020
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Non posso esprimermi sul romanzo di Hugo, non avendolo letto, mentre per Falcones confermo che qualche sequenza statica di troppo nella prima parte tende a mettere in secondo piano (scusami il gioco di parole) il superlativo intreccio narrativo.
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AndCor
06 Febbraio, 2020
Ultimo aggiornamento:
06 Febbraio, 2020
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Zafón e Falcones mi hanno fatto innamorare di questa città :-)

Un giorno spero di visitarla anch'io, in compagnia della meravigliosa donna che, qualche anno fa, mi consigliò di leggere 'L'ombra del vento' :-)
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