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Cambiategli il finale!
Siamo nell'Inghilterra del 1890: quella romantica e decadente della Bronté e quella dove si affaccia Sherlock Holmes più volte citato dai protagonisti. Susanne Goga ha fatto un tentativo secondo me riuscito piuttosto bene di amalgamare questi due generi letterari. L'autrice immagina che Charlotte, una istitutrice tedesca si trasferisca in Inghilterra in una magione piuttosto isolata dal mondo per accudire una ragazzina. La piccola ha perso la madre da pochi mesi in circostanze poco chiare. Il padre proibisce alla servitù di nominare la moglie convinto che questo possa aiutare la figlia. Se non bastasse questo a far drizzare le antenne alla nuova arrivata ci si mettono strani episodi di sonnambulismo della piccola Emily, una reticenza più che sospetta da parte del resto della servitù e degli abitanti del villaggio. Una malattia mentale affligge la sua pupilla, o forse la casa è infestata dai fantasmi? Piano piano le sue indagini proseguono e con difficoltà riesce a strappare qualche dettaglio sulla morte di Lady Ellen agli abitanti della zona. Mettendo da parte i suoi timori e affidandosi solo all'esame degli indizi, riuscirà con l'ausilio di un giornalista impegnato nello smascherare finti medium a mettere tutte le tessere in ordine e a risolvere il mistero.
Mi è piaciuto molto questo libro: scritto con semplicità eppure capace di coinvolgere il lettore e di attirarlo nel labirinto dei dubbi e delle ipotesi più strampalate. Coerenti e chiare le indagini con spiegazioni logiche per ogni stranezza che incontriamo sul nostro cammino. Resa con realismo anche l'atmosfera che si respira: Il desiderio di mistero che coinvolge tutti i salotti e che si riflette nella moda delle sedute spiritiche da un lato e dall'altro che viene messo su carta da un medico sotto forma del neonato Sherlock Holmes col suo acume e la sua logica. Credibili e suggestive anche le scene che ci descrivono la vita di tutti i giorni: donne in cerca di libertà ma ancora trattenute dall'educazione rigida ricevuta, rigide divisioni in classi sociali che iniziano a tentennare e ricchi che forse non sono più così tanto immensamente ricchi rispetto ai normali lavoratori. Mi ha lasciata perplessa solo il finale. non la parte in cui si svela il mistero, che ha una sua logica. Piuttosto l'ultima pagina, che trovo poco in linea col resto del romanzo e col carattere di Charlotte.
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