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Trieste
 
Trieste 2019-05-05 16:32:24 annamariabalzano43
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    05 Mag, 2019
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Repetitio est mater studiorum

“Qualcuno di noi la Storia se la porta nelle ossa, e nelle nostre ossa la Storia trivella dolorosamente e non c’è medicina che possa placare il dolore. Noi la Storia ce la portiamo nel sangue e nel nostro sangue la Storia circola in modo silenzioso e distruttivo …”
Ciascun individuo, dunque, deve, prima o poi, fare i conti con la Storia. Anche chi sembra non essere parte attiva o protagonista degli eventi che ci riguardano tutti, prima o poi ne è inevitabilmente coinvolto. È quanto emerge in questo “romanzo documentario” di Dasa Drndic che ci consegna un numero nutrito di testimonianze e atti attestanti le aberrazioni e le atrocità perpetrate dal nazismo, riportate a margine di una storia d’amore rivelatasi inganno e fonte di sofferenza. Al centro una bellissima Trieste, tristemente nota per la risiera di San Sabba, in cui il destino di ognuno si intreccia con quello dell’altro. Il dolore prevale su tutto. E all’orrore dei lager si aggiunge la denuncia dell’abominevole piano di Himmler, noto come progetto Lebensborn, che oltre all’assurda quanto orrida intenzione di dare origine ad una pura “razza” ariana, selezionando i soggetti idonei alla procreazione, genera immenso dolore in quelle madri che vengono private dei loro figli.
Un libro corposo che non rifugge dal pubblicare lunghissime liste di nomi di individui che hanno trovato la morte nei lager nazisti. Dietro ogni nome si nasconde una vita, un bagaglio di affetti e sofferenze.
“Dal ripetersi della Storia dovremmo pur imparare qualcosa, Repetitio est mater studiorum, ma nonostante la Storia si ripeta caparbiamente, noi siamo dei pessimi studenti” Se dunque l’uomo è restio ad accogliere gli insegnamenti del passato, a lui non resta che avviarsi inesorabilmente verso quella terra desolata che egli stesso, con la sua follia, ha contribuito a creare, chiedendosi con Eliot: “Shall I at least set my lands in order?”

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Commenti

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Molto interessante Anna Maria, mi incuriosisce in realtà tutto ciò che ruota intorno a questa città , dai fasti austroungarici agli orrori subiti in quanto terra di frontiera, alle scarne descrizioni dei rari esterni concesse da Svevo nei suoi romanzi. Mi piacerebbe visitarla e leggere Magris, insomma hai risvegliato un fuoco latente. Un caro saluto!
Ciao Laura. Si questo è un libro molto interessante anche se puoi ben immaginare quanto raccapricciante in molte sue pagine. Leggi senz'altro Magris quando hai tempo. "Non luogo a procedere" l'ho trovato bellissimo. Ricambio il saluto affettuoso.
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