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Nel turbine della Storia
Il flusso inarrestabile della Storia travolge la vita delle quattro giovani protagoniste in una Germania impoverita, incerottata e risorta che sta ancora scontando gli esiti della Prima Guerra Mondiale , aperta alla modernità ma che vive di restrizioni prevalentemente al femminile.
Da questo momento un disgregamento interno ad indirizzo nazional-popolare sfociera’ in odio e persecuzione razziale, fino all’ avvento del nazismo ed allo scoppio di un’ altra guerra, la desolazione di una nuova cocente sconfitta ed un progressivo desiderio di rinascita.
Amburgo è il luogo prescelto, una città anglofila non classicamente teutonica, le protagoniste inserite in un flusso storico che ne condizionerà vita e sentimenti inseriti in un privato assai complesso.
Quattro giovani donne, Henny, Ketty, Lina ed Ida, tutte nate nel 1900, i propri ideali e sogni giovanili contrari ad un reale limitato e limitante che riescono tuttavia ad indirizzare le proprie vite.
Se Henni e Ketty diverranno ostetriche, Lina insegnante e Ida, ragazza viziata di buona famiglia, ostaggio di un matrimonio riparatore, tutte dovranno affrontare l’ ostilità e la complessità di un mondo maschile e maschilista che non insegue aspirazioni e desideri, ma l’ accettazione di scelte obbligate.
In tutto il romanzo si respira, nonostante i tempi, una forte caratterizzazione al femminile, una sensibilità recalcitrante ingiustizie sociali e personali con un presente inquietante ed un futuro inguardabile.
Ecco la rappresentazione di un’ epoca, tram elettrici che sferragliano tra le vie, macchine sempre più numerose, linee ferroviarie moltiplicate, ecco la nascita e la crescita di nazionalismo, populismo, del nazismo più bieco, l’ ascesa di Hitler, un uomo da subito ritenuto pericoloso e da fermare ma adorato da ampi settori della popolazione, antisemitismo, povertà diffusa, il progressivo culto della razza ariana, un’ atmosfera liberale che sta sfumando.
Nel mezzo minoranze che stentano a darsi voce e storie parallele di aspettative rimosse, fughe obbligate, persecuzioni politiche, scelte dolorose.
Ormai i tempi sono cambiati con il tramonto della moderazione e l’ avvento di nuovi giorni di paura, un’ ondata di inaudita violenza, un orrore senza fine per le persone ed i loro sogni con una affievolita gioia di vivere.
Di nuovo il ritorno alle atrocità della guerra, persone ridotte a giocattoli, senza libertà di azione, uomini impegnati in un viaggio spesso senza ritorno, mutilati nel corpo e nello spirito, delatori, persecutori, perquisizioni, deportazioni, lavori abbandonati per costrizione o perché non si vuole stare al servizio di gente dagli ideali oscuri e depravati.
Intanto si moltiplicano i morti e sinistre carovane di disperati si trascinano per le strade suburbane dirette a paesini di campagna già pieni di uomini in pena.
Un conflitto che non accenna a fermarsi e la profonda nostalgia per un mondo in cui regnava la pace, oggi non c’e più niente da proteggere, i giovani sono invecchiati profondamente, senza una casa, continuano a fare la conta dei morti, sognano ritorni improbabili e conducono una vita da sfollati, tra amori definitivamente tramontati e l’ inizio di nuovi giorni....
Primo capitolo di una trilogia, “ Figlie di una nuova era “ ci consegna una esposizione chiara, semplice, lineare, indirizzata alla realtà di un mondo in divenire ( il ‘900 ) ed alla rappresentazione di classi sociali eterogenee, inserendo le vicende delle protagoniste nel flusso della Storia, dando voce ad idee e speranze disilluse di donne ed uomini travolti da una cecità onnipresente.
La storia, questa volta, è vissuta e descritta dai vinti ma nulla cambia, l’ incubo bellico e l’ orrore di persecuzione e morte non risparmieranno alcuno, ne’ vincitori e ne’ vinti, e gli esiti nefasti all’ inseguimento di fanatismo ed ideologie accecanti restituiranno infine solo disperazione e morte in un univoco ed inumano deserto di cuore ed animo.
Per contro, una forza condivisa e vitale continua ad abbracciare e ad alimentare sogni e speranze delle protagoniste, indubbiamente sentimenti umani totalizzanti ed universalmente condivisibili.