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La guerra di una vita
“A noi due!” ho pensato soppesando tra le mani questo tomo da più di ottocento pagine. Non ero seriamente spaventato, curioso certamente. Conoscevo appena la scrittrice per aver visto molti anni fa un film tratto dal suo più famoso romanzo “Le età di Lulù”, che non ha nulla a che spartire con la storia narrata in questa sua ultima fatica.
Faticoso è stato sicuramente l’immenso lavoro di ricerca della documentazione necessaria per partorire questo romanzo che si può definire storico vista la nutrita presenza di personaggi realmente vissuti.
Una fitta ragnatela di avvenimenti, apparentemente slegati tra loro, ha inizio nella Spagna repubblicana poco prima dell’avvento de il Caudillo Francisco Franco. Impegnativo è per il lettore rimanere legato alle vicende che s’intersecano, riconoscere i protagonisti e conservarli nella memoria durante la lettura.
Almudena Grandes svela gli aspetti meno conosciuti di una guerra civile a cui ha fatto seguito un conflitto mondiale nel quale i franchisti si sono schierati al fianco dell’invasore nazista. La convivenza tra individui di ideali opposti, costretti a turno a mantenere segreti i loro princìpi, che procura esistenze insicure e malessere a una moltitudine di cittadini spagnoli.
Il centro del racconto, la fetta più importante, narra delle vite sacrificate da due uomini, legati da una profonda amicizia. Si tratta di sacrificio e non martirio. Sacrificio poiché essi sono costretti non essere se stessi, a crearsi un’esistenza fittizia, ad agire nell’ombra, in incognito e come agenti segreti di un esiliato governo repubblicano.
Non voglio andare oltre rischiando di rubare lo stimolo ad avventurarsi in questa lettura. Non vi si incontrano difficoltà causate dallo stile, pertanto è sufficiente attendere che la smania di conoscere l’evolversi delle vicende diventi capace di scatenare la passione necessaria per evitare una meschina fuga dal peso delle numerose pagine.