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Buio a mezzogiorno
 
Buio a mezzogiorno 2018-06-12 07:42:47 Natalizia Dagostino
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Natalizia Dagostino Opinione inserita da Natalizia Dagostino    12 Giugno, 2018
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Rivoluzione e potere

Darkness at Noon, Buio a mezzogiorno è pubblicato nel 1940, nell’epoca delle grandi purghe staliniane.
Ma più che sugli eventi, l’autore ungherese scrive sui moti della coscienza di un uomo convinto della sua militanza in un partito che gli chiede di rinunciare alla propria individualità in nome di un fine superiore. Il romanzo indaga con toni forti il rapporto fra politica e morale.
Nel marzo del 1983 Koestler e la sua giovane moglie Cynthia Jefferies Patterson si uccidono: dieci anni prima si sono affiliati all’associazione Exit, favorevole all’eutanasia.
Il cambiamento, la rivoluzione, l'analisi profonda, portano con sé sempre la violenza?
All’Autore si interessano Maurice Merleau-Ponty, Simone de Beauvoir, Italo Calvino.
Io mi avvicino a Koestler per studiare le possibili evoluzioni delle idee di potere e di rivoluzione. La personificazione dell’uno e dell’altra portano gli esseri umani a sottomettersi e ad immolarsi per cause assunte come indiscutibili e immodificabili. Il corredo di comportamenti maschili, come Rubasciov insegna, prevede la durezza, la resistenza ad oltranza, il cinismo, l’irreparabilità della scelta, la perfezione dell’azione, lo sforzo della vittoria, la certezza della risoluzione del dubbio.
L’ideologia è tale ed uccide perché instaura il processo di cosificazione di ogni persona. Ciò che manca alla stortura dell’ideologo non è l’intelligenza, ma l’amore. Nello stalinismo, nel totalitarismo, nel terrorismo di ogni colore, manca l’intelligenza sociale, manca il senso consapevole e condiviso della relazione e dell’esistenza. Quando vince il potere, quando vince l’idea a prescindere dal contesto reale, le persone perdono.
L’autoaccusa di Rubasciov che si dichiara colpevole di tutti i delitti che gli sono contestati si ferma all’ammissione di colpa verso il popolo e questo non basta a salvarlo e a salvare noi. Il dubbio, il malessere, il crimine non si possono valutare solo sul terreno delle idee fisse e del ragionamento binario del torto e della ragione. Il dramma è la complessità. La fatica consiste nell'evitare le semplificazioni e le risposte maschie: da una parte la comunità operosa creativa onesta e accogliente e, dall’altra, alcuni gruppi criminali, la maggioranza buona, la minoranza cattiva. La guerra senza sconti continua a produrre folli, suicidi ed omicidi.
L’idea nuova è perdersi nell’energia relazionale che argomenta e problematizza, che integra la complessità, le luci e le ombre e che, infine, compie la rivoluzione simbolica promuovendo lo studio, la ricerca, l’intuizione, la capacità di essere prossimo, di sentirsi intimi/e. L’Analisi della Cultura e l’Educazione.

"Il fatto è: non credo più nella mia infallibilità. Ecco perché sono perduto."p.86
"Sapeva per esperienza che la prospettiva della morte alterava sempre il meccanismo del pensiero e causava le più sorprendenti reazioni, come i movimenti di una bussola portata nei pressi di un polo magnetico." p.43
"Bisogna trovare la causa della deficienza del Partito. Tutti i nostri principi erano giusti, ma i risultati sono sbagliati. Questo è un secolo malato. Abbiamo diagnosticato la malattia e le sue cause con esattezza microscopica, ma ogni qualvolta abbiamo applicato il bisturi nuovi mali si sono sviluppati. La nostra volontà era pura e ferma, avremmo dovuto essere amati dal popolo. Ma il popolo ci odia. Perché siamo tanto odiati?" p.50
“Il Partito non può mai sbagliare” disse allora Rubasciov. “Tu e io possiamo commettere degli errori, ma non il Partito. Il Partito, compagno, è più di te, di me e di mille altri come te e come me. Il Partito è l’incarnazione dell’idea rivoluzionaria nella Storia. La Storia non conosce né scrupoli né esitazioni. Scorre, inerte e infallibile, verso la sua meta. Ad ogni curva del suo corso lascia il fango che porta con sé e i cadaveri degli affogati. La Storia sa dove va. Non commette errori. Colui che non ha una fede assoluta nella Storia non è nelle file del Partito” pp.37-38


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Ti sono grata, acquisto e leggo. Attraverso questa comunità di lettori e lettrici scopro letture preziose
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