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NUOVI PERSONAGGI MA STESSA STORIA
Prima di iniziare a inoltrarmi in questo secondo romanzo di Falcones seguito della "Cattedrale del Mare" ero abbastanza incuriosita di sapere ciò che vi avrei trovato, mi aspettavo nuove avventure di Arnau o se non lui (in quanto ha già i suoi anni) del figlio Bernat ma non è stato così anzi i protagonisti del libro precedente sono stati eliminati sin dalle prime pagine e Bernat ricopre una figura secondaria e non è nemmeno una figura positiva ; deluso dalla sorte dei suoi genitori e della propria diventerà un uomo cosi duro e freddo da non assomigliare per nulla al suo stimato padre.
Il protagonista è Hugo llor un ragazzino di 12 anni orfano di padre marinaio (morto in mare),verrà preso sotto protezione da Arnau e lavorerà come apprendista in un cantiere navale a fianco del genovese Domenico Blasio uno dei migliori maestri d'ascia; da qui nascerà la sua passione e il suo sogno di diventare un costruttore di navi ma il destino ha in serbo per lui altro infatti al tentativo di salvare il suo protettore dall'odio della famiglia Puig verrà allontanato dai cantieri così che il ragazzo si ritroverà senza lavoro.
Trovatosi solo senza più l'aiuto di Arnau, lontano da sua madre (costretta a risposarsi) e da sua sorella Arsenda (chiusa in un convento)vagabonderà tra le vie di Barcellona in uno stato confusionario e domandandosi cosa ne sarà di lui; finchè un giorno costretto a lasciare il quartiere della Ribera, troverà lavoro presso Mahir, un ebreo che gli insegnerà i segreti del vino, da qui riuscirà a dare un nuovo senso alla vita dedicandosi alla sua nuova passione ossia l'amore per la coltivazione dei vigneti, delle terre e del vino cosi come la scoperta dell'acqua vitae. La sua vita trascorrerà tre delusioni e ingiustizie per sopravvivere in una Barcellona medievale in cui sempre più emerge la disparità tra poveri e ricchi ma sempre pronto a non arrendersi. Nei lunghi anni Hugo troverà sempre conforto attraverso l'amore "per le donne della sua vita" così definite dal protagonista: sua sorella, sua madre, il suo primo amore Dolça ,la sua promessa sposa Eulalia, la prorompente Barcha, la russa Caterina e infine sua figlia Mercè.
Falcones con uno stile semplice e chiaro descrive in maniera dettagliata e accurata tutto ciò che riguarda la produzione del vino inoltre menziona la costruzione del primo grande ospedale barcellonese Santa Croce pronto a curare uomini donne e bambini di qualsiasi provvenienza e condizione, conosceremo l'arte della levatrice con le conoscenze e possibilità mediche utilizzati in quei tempi e i bizzarri metodi usati per curare malattie e disturbi.
Sempre impeccabile è la presenza della maestosa Cattedrale di Santa Maria del Mar nella Barcellona feudale del XV secolo in cui persevera l'odio per gli ebrei e musulmani costretti a convertirsi o a morire, i numerosi assalti nei ghetti, il potere della chiesa, prepotenza e arroganza dei nobili, guerre e successione al trono.
Leggere di seguito i due romanzi a mio parere la lettura mi è sembrata non dico "pesante" ma per indicare un termine forse più appropriato la definirei "nauseante" con ciò non voglio dire che questo secondo romanzo non mi è piaciuto anzi è stata una lettura appassionata e piacevole ma mi aspettavo qualcosa di diverso dal precedente e non una versione ripetitiva ad eccezione dei differenti personaggi e situazioni.