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VIA FORA
Nei dintorni di Navarcles si celebrano le nozze di Bernat Estaynol con Francesca, sono invitati tutti i contadini della zona e l'atmosfera è festosa fino all'arrivo del conte e dei suoi sgherri, i quali si uniscono alla cerimonia pretendendo cibo e vino, cosi che l'atmosfera di gioia si spegne lasciando posto ad un assoluto silenzio e sguardi furtivi. La situazione peggiora quando il conte reclama il diritto feudale ossia di giacere per primo la prima notte di nozze con la moglie del servo e per non rischiare di avere "un altro figlio illegittimo" costringe Bernat subito dopo ad avere rapporto con sua moglie. Francesca rimane incinta ma il figlio appena nato, presenta un neo sotto l'occhio destro identico a quello di Bernart, confermando così la sua paternità. Ciò diventa un motivo di beffa alla virilità del conte e per non lasciarsi deridere obbliga Francesca insieme al figlioletto a trasferirsi a palazzo per far da balia ai suoi figli. Bernat furioso rapisce il figlio e fugge con lui in montagna (non potendo far nulla per Francesca la quale rimane al palazzo subendo altra violenza)per poi trasferirsi a Barcellona da sua sorella.Nella capitale vige una legge che consente, dopo un anno ed un giorno di permanenza in città, di ottenere la cittadinanza e quindi lo scioglimento del vincolo di servo della gleba. Qui suo cognato, un ricco mercante lo accoglierà (anche se mal volentieri) a lavorare presso la sua bottega di vasaio e dividere il tetto con i suoi schiavi mentre suo figlio Arnau verrà ospitato in casa con la zia Guiamona e i tre cugini. Arnau stringe amicizia con Joanet un ragazzino povero e verrà accolto dai due Estaynol come fratello e figlio.
Un aspetto molto importante nella vita di Arnau è la sua fede nella Santa Vergine Maria con la quale colma il vuoto lasciato da sua madre, avrà un forte legame con la Madonna a tal punto da vederla sorridere e sarà un punto di riferimento per lui così come la cattedrale in cui vi risiede: Santa Maria del Mar, i due ragazzi affascinati dalla maestosa chiesa in costruzione, passeranno gran parte del tempo aiutando nel loro piccolo i bastaixos (scaricatori di porto) e verranno amati e rispettati. In seguito Arnau si avvicinerà alla confraternita dei bastaixos mentre Jonat preso sotto protezione dal prete della chiesa studierà per diventare prete.
Una vita piena di vicissitudini accompagnerà Arnau all'età adulta, forte e audace riuscirà grazie ad un amico ebreo Hasdai a diventere un ricco banchiere
ma ciò non cambierà il suo modo di essere e nonostante abbia raggiunto una stabilità economica, divenuto probiviro della città e sposato con la pupilla del re non verrà mai accettato dai nobili per via delle sue umili origini ma ciò non peserà sulla sua vita, inoltre il suo animo buono e generoso lo porterà sempre a schierarsi con i più deboli ed ad essere amato da molte persone.
Otre al protagonista molti sono i personaggi che animano questo romanzo e faranno da scenario nella società catalana del xiv secolo: gli abitanti già da allora inclini al commercio e alla vita marinara (pur non avendo un porto), animamo le vie con le loro usanze e tradizioni, molto fondamentale è la figura dei bastaixos un tempo schiavi ma poi divenuti uomini liberi i quali gratuitamente trasportavano sulle spalle grandi massi alla chiesa di Santa Maria del Mar per contribuire alla sua costruzione.
All'epoca molte erano le diversità sociali tuttavia la popolazione alla chiamata della host (esercito cittadino) si riuniva nelle piazze richiamati dal grido di "Via fora" ossia " uscite tutti" per difendersi dalle offese recate alla città da signorotti locali e ridando così onore al buon nome di Barcellona; tra realtà e fantasia seguiremo molti altri aspetti storici importanti di quel tempo in particolare: lo stato del servo della gleba, contadini coltivavano le proprie terre concesse in enfiteusi, pagando tasse e versando parte del ricavato ai loro superbi signori, subendo ingiustizie e vivendo nelle loro misere condizioni di fame e di sporcizia. Altre pagine saranno dedicate al periodo nero della peste che decimò la popolazione e ancora guerre ,successioni al trono e discriminazione verso le donne.
Un altro tema storico affrontato è il ruolo che la chiesa ha avuto in quei tempi: vescovi diaconi etc smaniosi di potere, preti con i loro sermoni tendevano a spaventare i fedeli e giudicati dal tribunale della Santa Inquisizione in cui migliaia di persone venivano sottoposte a torture in nome di Dio e della fede; inoltre contribuì a fermentare l'odio verso gli ebrei, quest'ultimi vestiti di nero e con una rotella gialla sul petto (per poterli distinguere), cosiderati eretici erano obbligati a convertirsi e per intere generazioni sono stati costretti a subire violenze e assalti nei ghetti; tuttavia erano tutelati e protetti dal re unicamente per il proprio interesse infatti erano i suoi maggiori creditori.
Molto interessante è il dialogo tra Arnau e Hasdai, il suo amico ebreo, il quale spiega il loro "credo" mettendo alla luce un'altra versione in cui i cristiani sono abituati a vedere il mondo ebraico.
L'intreccio tra le mille avventure di Arnau e gli eventi storici che vi susseguono hanno reso la lettura coinvolgente e appassionata, solo il finale mi ha lasciata un pò perplessa: troppo frettoloso per far uscire di scena alcuni personaggi. Ha il suo seguito in "Gli eredi della terra" e a breve inizierò a leggerlo e ammetto di essere curiosa di scoprire cosa vi troverò.