Dettagli Recensione
La Storia, prima di tutto
La prima considerazione è che questo terzo capitolo della trilogia di Kingsbridge è di fatto un romanzo autonomo e che può essere apprezzato pienamente anche da chi non abbia letto né I pilastri della terra, né Mondo senza fine. Tom il costruttore, il priore Philip, Caris o Merthin sono antenati lontani il cui nome riecheggia sporadicamente, qua e là in qualche pagina, mentre il racconto ci trasporta spesso lontano dalla immaginaria Kingsbridge e dalla sua mitica cattedrale, nelle città e nelle corti d'Europa che nel XVI secolo giocano un ruolo chiave nel tragico conflitto tra protestanti e cattolici.
Il periodo storico è interessantissimo, e infatti è proprio la Storia qui a essere la vera protagonista, dentro la quale sono intrecciate le vicende di tutti i personaggi, sia quelli reali, sia quelli di fantasia. La potenza narrativa di Ken Follett ci può far trovare al fianco di Ned per rivivere la travagliata ascesa al trono di Elisabetta I, oppure con Barney nel pieno della incredibile battaglia navale della Invincibile Armata. E poi, il grande tema della tolleranza religiosa, che forse è destinata a rimanere per sempre un ideale irrealizzabile.
Un unico elemento ho apprezzato meno: ho avvertito una insolita freddezza nello stile, un generale distacco dell'autore dai suoi personaggi. In alcuni momenti chiave mi sarei aspettato una tensione emotiva maggiore. Forse proprio perché qui la cronaca storica, rispetto ai due libri precedenti, non è solo uno scenario sullo sfondo, ma il binario principale del romanzo. Comunque una lettura avvincente che mi ha tenuto incollato per tutte le 900 pagine.
#nospoiler #noinutiliriassunti