Dettagli Recensione
come nasce un quadro
Anni fa avevo visto il film senza leggere il libro, cosa a cui ho rimediato solo adesso. Strano a dirsi ma è uno dei pochi casi in cui secondo me il film se la gioca alla pari col libro se non addirittura meglio.
Il romanzo in sé per sé non è male, racconta la storia di Griet, una diciassettenne che vive a Delft in una famiglia indigente, a causa della povertà è costretta ad andare a servizio nella famiglia del pittore Vermeer. Già dal primo incontro Griet rimane ammaliata dal pittore, tanto da comportarsi nei suoi confronti con una sorta di riverenza. La vita nella casa dei padroni però non sarà semplice, fra le gelosie dell'altra domestica Tanneke, gli spregi delle bambine in particolare di Cornelia, gli sbalzi umorali di Catharina, nonostante tutto a Griet piacerà la sua nuova vita, soprattutto dal momento in cui inizierà ad aiutare il pittore nella preparazione dei suoi quadri. I problemi veri e propri inizieranno nel momento in cui il committente di Vermeer, un uomo viscido e senza scrupoli ma anche molto ricco, chiederà con forza il ritratto di Griet, cosa che le porterà guai sia in casa dei padroni che coi suoi genitori. Eppure nonostante ne sia consapevole, Griet non riuscirà a dire di no a Vermeer anche se ciò significa mettere a rischio la sua integrità morale.
Come dicevo il libro nell'insieme non mi è dispiaciuto, tuttavia avendo letto altri libri della Chevalier, mi aspettavo qualcosa di più appassionante e travolgente. Mi è piaciuto molto l'ambientazione e il contesto storico, che secondo me sono stati ricreati molto bene, sembra davvero di essere a Delft a fine 1600. Griet attira per forza le simpatie del lettore, è una ragazzina che deve imparare ad affrontare il mondo, e farlo se sei una semplice serva non è semplice. Certi suoi comportamenti però lasciano un po' perplessi.
E' comunque una lettura che vale la pena di fare anche solo per tuffarsi un po' in uno dei quadri più iconici dell'epoca.