Dettagli Recensione
un libro contro i copti
Dal punto di vista letterario, il romanzo mescola, in maniera abbastanza scadente, gli ingredienti che spesso assicurano un buon successo internazionale: intrighi religiosi, sesso, violenza, colloqui col demonio. La trama, la costruzione dei personaggi, lo stile della narrazione sono, a mio parere, abbastanza dozzinali e prevedibili.
Dal punto di vista storico, il romanzo contiene una serie di errori e imprecisioni: non è vero che sant’Agostino abbia fatto il soldato; non esistono nel V secolo icone dell’Immacolata concezione; Maria non fuggì in Egitto col Bambino per sfuggire dalle violenze dei romani; nel V secolo non esistevano statue di Cristo né esisteva un’iconografia cruenta della crocifissione, specie in Oriente; Abacuc non parla della fine del mondo; Ipazia non poteva leggere libri di chimica (!); Tatiano, autore del Diatessaron, non era pagano; il papa di Roma non partecipò al concilio di Efeso del 431; non è vero che a Efeso furono fatte aggiunte al Credo di Nicea; ecc. Tali errori sono tutti marginali rispetto al filo principale della storia, ma dimostrano sciatteria nella documentazione. Per quanto riguarda invece il nocciolo storico, cioè le vicende della chiesa di Alessandria al tempo del vescovo Cirillo, Ziedan conosce le fonti, ma le tratta in modo decisamente arbitrario e con un preciso scopo. Quando c’è divergenza tra le fonti, sceglie sempre quella più sfavorevole alla chiesa alessandrina, anche se non è la fonte più sicura; quando le fonti sono vaghe o oscure, interpreta sempre nel modo più sfavorevole alla chiesa alessandrina; quando mancano le fonti, lo scrittore inventa in modo radicalmente sfavorevole alla chiesa alessandrina. Lo scopo del libro è evidentemente quello di gettare infamia sulla chiesa di Alessandria del V secolo, che è la madre della chiesa copta monofisita che arriva fino a oggi, e su san Cirillo, che è il patriarca e la grande figura di riferimento per i copti di tutti i tempi. Considerato che oggi i copti sono una delle minoranze religiose più perseguitate del mondo e che le violenze contro di loro avvenute in questi ultimi anni superano di gran lunga, almeno per quantità di morti, quelle raccontate nel romanzo Azazel, possiamo chiederci se Ziedan non fornisca ai numerosi intolleranti islamici anticristiani di oggi, presenti in abbondanza nel suo paese, qualche giustificazione pseudo-storica alla violenza religiosa che insanguina le chiese di casa sua.