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Ambizione, invidia, amore nella Londra dell'Ottoc
Benvenuti nella Londra del 1840, tra ricevimenti, sale da tè e splendidi palazzi nobiliari.
Il romanzo di Fellowes, pur essendo una vicenda ambientata nel passato, sapientemente ricostruita con dovizia di particolari e verosimiglianza, ci vuole raccontare qualcosa sugli esseri umani, sul loro bisogno di amare, di sentirsi protetti da una famiglia, su quanto possano riuscire ad essere invidiosi, avidi, bramosi di potere, soli.
“Il passato, ci viene ripetuto spesso, è una terra straniera, in cui le cose si facevano diversamente. Potrebbe essere vero, e lo è a tutti gli effetti quando si tratta della morale, dei costumi, del ruolo delle donne, dell'aristocrazia e di mille altri dettagli della vita quotidiana. Ma esistono anche analogie. L'ambizione, l'invidia, la rabbia, l'avidità, la cortesia, l'altruismo e, soprattutto, l'amore muovono da sempre le scelte umane.”
Dopo un breve antefatto che si svolge a Bruxelles nel 1815, ci troviamo a Londra, nel 1841, nel quartiere di Belgravia. Anne Trenchard, la moglie di un ricco costruttore privo di origini nobiliari, è stata invitata a prendere un tè dalla duchessa di Tavistock. Nell'occasione si ritrova casualmente a parlare con un'interessante nobildonna: appena scopre di chi si tratta si trova a rivivere gli eventi cruciali che si svolsero a Bruxelles nel 1815 e che cambiarono per sempre la sua vita e quella della contessa con cui sta parlando, Lady Brockenhurst. Da quel momento prende avvio una storia familiare avvincente e piacevole da leggere: tra ricevimenti, feste, soggiorni in campagna e pranzi in club aperti a soli uomini, possiamo comprendere che i sentimenti che muovono gli esseri umani sono gli stessi in qualunque epoca e, aggiungerei, a qualunque latitudine.