Dettagli Recensione
Un romanzo imprevedibile
Non mi ero mai soffermata nel periodo storico/tema della peste, nonostante io fossi un'appassionata di romanzi storici. E così ho scelto questo libro, un po' incantata dalla trama(che è un fatto avvenuto realmente)e dalla copertina... E' un romanzo che si legge tutto d'un fiato, avevo una voglia di scoprire cosa succedesse pagina dopo pagina. Per spiegare il romanzo, mi sono creata nella mia mente una struttura. Il romanzo si apre con la situazione attuale per poi utilizzare il flashback narrativo. La prima parte è dedicata alla presentazione dei personaggi del villaggio di Eyam. Conosciamo subito la storia di Anna Frith, una giovane ragazza madre, ma anche vedova. Conosciamo la sua storia personale, la sua infanzia e conosciamo anche il suo ospite: George Viccars, un sarto di Londra che sarà il portatore della peste nel piccolo villaggio. Il rettore Michael Montpellion, che è una sorta di sindaco del villaggio, prende una decisione importante : mettere il villaggio in quarantena e proibire l'importazione o l'esportazione DIRETTA di merci e degli abitanti di Eyam. Da questo momento in poi inizia la parte di mezzo, dedicata al modo in cui il rettore, la moglie Elinor e la domestica Anna Frith (che è appunto la voce narrante) devono prendersi cura degli abitanti. Si susseguono quindi moltissime vicende, la storia di tante famiglie affette dalla peste, i lutti che devono sopportare, le ribellioni degli abitanti, accuse di stregoneria che si susseguono tra coloro che cercano di preparare unguenti a base di erba per lenire i dolori della peste. Il ritmo della narrazione è abbastanza veloce e la storia comincia veramente a modellarsi. Non voglio fare alcuno spoiler, quindi dirò semplicemente che la storia poi prenderà una trama che sembra completamente diversa da quella principale. Infatti, questa è quella che chiamo "la parte finale " che comincia intorno alla pagina 280. Da questo momento in poi, la storia prende una piega che non pensavi assolutamente potesse realizzarsi. Ma sorvolata questa parte, (che penso sia dovuto ad un momento molto particolare in cui la scrittrice ha deciso che fosse arrivato il momento di un'ondata da 50 sfumature), la trama si sconvolge del tutto ed ha una fine che proprio non ti aspetti. Ed è proprio questo l'unico punto che voglio criticare di questo libro : la fine. E' una storia così intensa che ti coinvolge anche a livello stilistico ed invece la fine del romanzo risulta essere una trama molto velocizzata, magari qualche idea/spunto per un nuovo libro che la scrittrice ha deciso fosse meglio inserire proprio in questo romanzo. Non so quale sia stato il suo scopo nel finale che ha scelto di dare, ma secondo me stona totalmente con la trama. Può starci il momento di passione da 50 sfumature, ma sconvolge ancor di più ciò che succede immediatamente dopo. Il personaggio di Anna Frith non poteva assolutamente dipendere da un altro uomo, è stata forte ed indipendente in tutto il romanzo e non mi piace affatto il finale che ha scelto di darle, non degno di lei e della sua storia. A quanto ho letto, non è stata solo una sensazione mia, molti l'hanno pensata esattamente come me riguardo questo finale appuntato molto distrattamente.