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Memorie di Adriano
 
Memorie di Adriano 2017-01-16 09:51:03 Emilio Berra TO
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Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    16 Gennaio, 2017
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' Ad occhi aperti '

Libro pubblicato nel '51, quando M. Yourcenar aveva 48 anni, l'età giusta da cui attendersi il capolavoro.
La scrittura di quest'opera costituirebbe già di per sé un romanzo : un baule che nel Dopoguerra dall'Europa attraversa l'Atlantico; dentro, carte dimenticate: la scintilla di un rinnovato entusiasmo, ma quasi tutto è da rifare ... Qualche anno di intenso lavoro di ricerca e documentazione, quindi la stesura definitiva.
Poi un successo editoriale e di critica : Marguerite entra fra i Grandi della Letteratura. Ogni opera successiva sarà un evento, spesso ben meritato. La Yourcenar diventa un mito per tanti lettori.

In questo libro, l'Io narrante è l'imperatore Adriano, ormai sessantenne e malato, che racconta la propria vira intessendovi riflessioni di carattere esistenziale.
Chi conosce l'Autrice, però, può scorgervi molte convergenze di pensiero. Anche lei, infatti, sapeva come la gloria e gli averi siano una vile moneta, da far dire al protagonista: "Tornai a casa coperto di onori, ma ero invecchiato, e pone in risalto la figura di Plotina, vedova del predecessore Traiano, che "si dedicava ai piaceri austeri della meditazione e dei libri. (...) Scendeva soavemente nell'ombra ; quel giardino, quelle stanze chiare diventavano ogni giorno di più il recinto di una Musa". Così diversa da molte donne di quell'epoca di decadenza, per certi aspetti molto simili alle signore omologate di oggi e di ieri; modelli femminili da cui la nostra scrittrice volle con tutte le sue forze emanciparsi : "l'amore di cui parlavano continuamente, a volte mi sembrava fatuo (...) un gioiello alla moda, un accessorio costoso e fragile; e sospettavo che si dessero la passione insieme al rossetto (...). Avrei desiderato molto di più : la creatura umana spoglia, sola con se stessa". "Un uomo che legge, o che pensa (...) appartiene alla specie, non al sesso (...). Ma le amanti pareva si facessero una gloria di non pensare se non da donne; lo spirito, l'anima, che cercavo non era anch'essa che un profumo". "Ritrovavo la visuale limitata delle donne, il loro duro senso pratico, il loro cielo grigio non appena cessa di ridervi l'amore".

La narrazione, pur sorretta da una documentatissima base storica, ha un taglio prettamente esistenziale, con riflessioni sulla caducità delle cose di questo mondo, sull'aspetto enigmatico e profondo dell'amore, con una propensione alla contemplazione della natura.
Lo stile possiede la bellezza di una scrittura capace di sorprendere sempre, e l'intelligenza sovente vi brilla come diamante.
Splendida la traduzione della latinista Lidia Storoni Mazzolani.

"Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t'appresti a scendere in luoghi incolori (...). Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più... Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti".

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Commenti

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Recensione bellissima . Grazie !
siti
16 Gennaio, 2017
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Ciao Emilio, grazie per aver chiarito con la tua bella presentazione alcuni aspetti dell'opera che, a me che non l'ho ancora letta, aiutano a farmi un'idea. In lista per questo nuovo anno, sicuro.
Grazie, Emilio, per aver reso onore con questa bella recensione a un libro che porto sempre nel cuore, un'opera che anche a definirla un capolavoro appare riduttivo. Non credo sia facile trovarwe delle pagine così riuscite, così intense e appassionanti.l
Grazie a te, Matelda.
Buona lettura, Laura.
Ti ringrazio, Renzo.
La scrittura della Yourcenar è semplicemente meravigliosa! Ho letto quasi tutte le sue opere : anche la sua saggistica è ammirevole; perfino nelle interviste c'è spesso una profondità che stupisce. Non si rischia certo di cadere nella banalità.
Recensione molto suggestiva Emilio:)...grande libro, uno dei capolavori del '900 !
Gabriele, grazie.
Bel commento, Emilio. Anche a me è piaciuto moltissimo questo libro.
Grazie, Anna Maria.
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