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Tirone libero
Ultimo della trilogia su Cicerone, Dictator rappresenta il culmine dei 12 anni di studi che Harris ha dovuto compiere per l'intera trilogia. Come nei romanzi precedenti è sin dall'inizio l'autore mette in chiaro la finzione del romanzo dove le fonti storiche non sono esaurienti. Tuttavia la bravuta dell'autore sta nell'assottigliare il confine proprio tra storia e finzione. Tre anni dal primo al secondo romanzo, sei tra il secondo e quest'uiltmo. E' evidente la stanchezza dell'autore che in alcuni punti affronta gli argomenti in modo molto frettoloso. Naturalmente una trattazione storica ancora più appronfondita avrebbe meritato una eptalogia, ma forse non era questa l'intenzione di Harris.
Come nei precedenti, è Tirone ad accompagnarci in questa biografia. Come Virgilio accompagnò Dante nell'Inferno e nel purgatorio, anch'egli ci accompagna attraverso le vicende che lo vedono prima schiavo - di Cicerone – poi libero.
Ho preferito i precedenti poiché mi hanno appassionato molto le sue battaglie in tribunale contro Verre (Imperium) e Catilina (Conspirata). In quest'ultimo un Cicerone sempre meno combattivo lascia spazio alla sua parte più filosofa che darà sfogo agli scritti di retorica che ormai sono curioso di leggere (o almeno a provarci).
Un degno finale di una trilogia che mi ha appassionato molto. Ho riscoperto il piacere di un periodo storico emozionante reso terrificante della verifiche ed interrogazioni dei professori di turno; per questo motivo eleggo Robert Harris come migliore professore di storia.