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Il pazzo dello zar
 
Il pazzo dello zar 2016-09-08 06:37:16 Emilio Berra TO
Voto medio 
 
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Stile 
 
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Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    08 Settembre, 2016
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Quale follia !?

Kross, deceduto alcuni anni fa, viene considerato non solo il più grande scrittore dell'Estonia, sua patria, ma il maggior autore baltico, ed è stato per più anni candidato al Nobel.
"Il pazzo dello zar", ambientato nel 1827-37 (il capitolo di chiusura, nel '59), è stato pubblicato nel 1978, periodo in cui l'URSS era ancora una realtà politica capace di estendere il controllo sulle Repubbliche Baltiche. Le sue violenze, lo sappiamo, non furono affatto minori rispetto a quelle perpetrate in epoca zarista. Kross stesso ha trascorso otto anni di reclusione nei gulag siberiani.

Il libro è un romanzo storico, la cui voce narrante è Jacob, cognato del brillante aristocratico Timo von Bock, uomo di idee illuministiche, che sposò una giovane contadina, dopo averla fatta istruire per anni insieme al fratello Jacob, tanto da renderla più colta e signorile delle dame nobili per nascita.
Timo, amico personale dello zar, venne richiuso per nove anni nelle carceri russe, poi benevolmente lasciato in libertà vigilata presso la sua tenuta di campagna, con la motivazione ufficiale di 'pazzia' : aveva scritto una lunga lettera con argomentate 'verità' assai scomode . L'averla spedita allo zar in persona non può essere abbastanza plausibile come prova di follia certa ?

Romanzo storico, dunque. Il diario di Jacob, intanto, esiste veramente ; lo scrittore ha condotto rigorose indagini storiche sulla veridicità delle vicende annotate, come ha letto scrupolosamente le carte scritte dallo stesso Timo von Bock. C'è, insomma, alla base di quest'opera, un lavoro accurato di ricerca su documenti pubblici e privati.
Ne emerge un grandioso affresco non solo di una singola realtà, bensì di un'intera epoca, con una felice fusione di ambiti, individuale e collettivo.
La figura dell'aristocratico "pazzo" rimanda alla drammatica rappresentazione di noti presunti o finti folli della letteratura : da Amleto di Shakespeare all'Enrico IV pirandelliano.
La scrittura di Kross è magnifica. Doris Lessing l'ha definito "uno srittore meraviglioso che avrebbe meritato il Nobel".

"Vede, io sono pazzo e di conseguenza posso dire la verità".
"Tutto quello che Timo scrive è la pura verità (...). Ma l'arditezza di Timo è stata, con tutta evidenza, una vera pazzia".
"Ma dite un po' , che cosa si può rispondere a un pazzo...!?".

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romanzi storici
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Commenti

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Ciao Emilio, complimenti per l'analisi di questo romanzo. Molto interessanti e invitanti i parallelismi che hai fatto.

Grazie
Saluti
Riccardo
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Emilio Berra  TO
08 Settembre, 2016
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Grazie a te, Riccardo.
siti
08 Settembre, 2016
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Ai "pazzi" si risponde : "Hai ragione! " e non per pura condiscendenza ma perché è così.
A parte questa verità inoppugnabile che non riesco a tacere( mi sa che il personaggio mi piace...), sembra che questo romanzo richiami i grandi classici. Bella la fusione di storia e letteratura.
Grazie per la recensione, chiara, esaustiva e sintetica al tempo stesso, ponderata poi nel giudizio, mai affrettato o superficiale. Questo lo segno, sicuramente.
Una magnifica segnalazione, Emilio, grazie.
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Emilio Berra  TO
08 Settembre, 2016
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Grazie, Laura. E' un libro che non lascia indifferenti.
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Emilio Berra  TO
08 Settembre, 2016
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Grazie a te Anna Maria. Ho scoperto la grandezza di questo autore leggendo il memorabile "Anime baltiche" di Brokken.
Dalla tua recensione si ricava l'impressione di trovarsi di fronte a un'opera che potrebbe anche essere inserita fra i classici. Certo, l'epoca e anche le coincidenze delle vite fra il protagonista e l'autore potrebbero far pensare pure a una grande metafora dell'irresponsabilità umana, laddove questa, secondo me, non deve essere intesa propria di Timo, bensì dello zar e del suo regime dittatoriale. Interessante, Emilio, tanto che me lo segno.
Kvothe
09 Settembre, 2016
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Dopo questa bella recensione l' ho messo tra i miei preferiti e di sicuro lo leggerò. Complimenti è scritta molto bene.
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Emilio Berra  TO
09 Settembre, 2016
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Salve Renzo.
Sì, lo collocherei fra i classici della contemporaneità. Come hai intuito, è un libro che si presta ad ampie interpretazioni: succede con i grandi scrittori.
In risposta ad un precedente commento
Emilio Berra  TO
09 Settembre, 2016
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Grazie, Kvothe. Buona lettura!
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