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Grido disperato...poi pianto.
Era il 1933 e Hitler aveva da poco preso il comando del disastrato territorio tedesco, da non molto risorto dalle ceneri della prima guerra mondiale.
“Fu allora, credo, che noi cinque diventammo un gruppo, una costellazione a cinque punte tenuta insieme da forze che non potevamo vedere: Dora, Toller, Hans, Bertie e io (Ruth).”
L’ascesa al potere del dittatore tedesco costrinse i giovani ad abbandonare la propria patria per portare avanti il proprio progetto politico di resistenza dalla pacifica Inghilterra.
Tuttavia, anche se protetti da visti inglesi, per i cinque non fu facile sopravvivere alle continue minacce provenienti direttamente dal governo di Berlino. Fortunatamente per Dora Fabian nulla era impossibile e, grazie alle sue capacità oratorie e strategiche, il gruppo riuscì a far penetrare in territorio inglese alcuni documenti privati del nuovo Reich. Nonostante questa favorevole condizione il pericolo era sempre in agguato.
"I nostri visti inglesi ci proibivano anche di fare ‘attività politica di qualsiasi genere`. Ma la nostra vita aveva un senso solo se potevamo continuare ad aiutare la Resistenza in Germania e cercare di avvertire il mondo delle intenzioni bellicose di Hitler."
Questo era il compito che il piccolo gruppo si era prefissato di portare a termine poiché l’Inghilterra, come il mondo intero, non sembrava accorgersi di ciò che Hitler stava tramando alle sue spalle.
Il dolore e la determinazione dei cinque traspare dal ricordo della loquace Ruth e dell’infelice Toller, i cui occhi permettono al lettore di comprendere cosa significhi provare un sentimento d’amore incondizionato verso un essere umano e, nel contempo, combattere contro tutto e tutti per riuscire a realizzare il proprio sogno.
"Sono vuoto. Ricordando Dora, sono riuscito a riportarla qui. Ma a conti fatti era meglio vivere con l’idea che un giorno l’avrei ritrovata. Adesso che l’ho rievocata e messa su carta è più morta di prima. Sono l’unica persona che la porta con sé?"
Queste sono le struggenti parole di un amante, Ernst Toller, costretto a privarsi di colei che fu la sua unica ragione di vita.
Tutto ciò che sono di Anna Funder è un testo in grado di raccontare, attraverso un giusto equilibrio di tragicità e slancio eroico, l’esperienza di un gruppo di giovani tedeschi disposti a tutto, anche a sacrificare se stessi, pur di mostrare al mondo il vero volto di Adolf Hitler e della violenta Germania nazista riuscendo ad arrivare dritto al cuore del lettore fino a commuoverlo.
Indicazioni utili
Sicuramente un testo molto ben scritto...tanto ben scritto da riuscire a emozionare anche il lettore più distaccato.