Dettagli Recensione
Una città affascinante
Il romanzo pur essendo molto scorrevole e piacevole riesce a portare alla luce differenti aspetti che ho apprezzato molto.
Il primo è senza dubbio la rappresentazione della Barcellona del XIV secolo, in particolare tutto ruota intorno alla costruzione della Cattedrale di Santa Maria del Mar che rimarrà un punto di riferimento per tutta la vita del protagonista Arnau e che rappresenta la vera essenza della religione cattolica, l'aspetto positivo. Barcellona è tratteggiata in modo molto preciso ma vivido, il tipo di società che viene presentata è sicuramente aderente al periodo storico, nonostante il protagonista appaia sicuramente meno convenzionale e non abbia una mentalità tipica del periodo in cui vive. Tale caratteristica è l'elemento propulsivo della storia. Infatti è proprio il comportamento insolito di Arnau a muovere l'intera azione narrativa. L'aspetto maggiormente positivo è il fatto che sebbene Arnau abbia delle idee insolite per il periodo, per esempio la sua visione positiva del popolo ebraico, rimane sempre ben inserito nel suo contesto e non per questo meno reale ma rappresenta una minoranza che sicuramente era presente in quel periodo ed è pertanto plausibile.
La seconda tematica interessante che si riflette nelle quattro parti in cui è suddiviso il romanzo è quello della servitù che nelle prime due parti è soltanto socio-politica, nelle altre due diventa una servitù simbolica che trasmette un messaggio diverso. Il tema della servitù è senza dubbio l'altro motore dell'azione: infatti, nella prima parte intitolata servi della gleba, è proprio la ribellione di Bernat verso il conte che ha violentato la moglie a provocare la fuga verso Barcellona. La servitù durante il romanzo cerca di essere elusa in qualche modo, all'inizio Bernat ricorda le regole del padre, improntate sulla sottomissione e sulla sopravvivenza cercando di non entrare in contrasto con il padrone delle terre.
Il figlio Arnau è un'offesa al conte in quanto è chiaramente figlio di Bernat e non deriva dalla violenza perpetrata verso la moglie di Bernat, Francisca. Il conte obbliga quindi Francisca e Arnau a recarsi al suo castello e Bernat riesce a rapire il figlio e a scappare alla volta di Barcellona dove incorrerà in un secondo tipo di schiavitù.
Infatti dopo un breve periodo di serenità la sorella muore e il marito si risposa con una nobile, Bernat e Arnau diventano quindi di nuovo servi della nobiltà. Bernat si ribella nuovamente partecipando a una sommossa popolare e muore impiccato.
La seconda parte è fondamentale per quel che riguarda l'aspetto religioso, Arnau crede infatti, che sua madre sia la Madonna e riesce ad instaurare una sorta di rapporto con questa figura, incoraggiato dal padre. Inoltre Arnau scopre er la prima volta la Cattedrale in costruzione e la consacra come luogo nel quale incontrare sua madre. Incontra anche l'amico Joan, fondamentale in seguito.
Arnau compie il suo atto di ribellione appiccando fuoco al cadavere del padre per impedire che fosse esposto al pubblico ludibrio, e si avvicina ai bataixos che trasportano i massi per costruire la cattedrale. Il suo ruolo diventa attivo è lui stesso a costruire l'abitazione di sua madre e da qui inzia la sua ascesa sociale.
La terza parte riguarda l'aspetto amoroso e sentimentale, la servitù di Arnau non è più sociale bensì è legata ad un amore adultero proibito dalla sua comunità che diventa quasi una forma di ricatto. Durante le sue avventure Arnau ha modo di diventare ricco e importante, in particolare riesce salvando alcuni ebrei nelle cattedrale provvidenziale a diventare un ricco banchiere e a sposare una nobile che però lui non desidera. Si trova quindi di nuovo schiavo dei suoi sentimenti che lo inducono ad amare la figlia adottiva di un suo amico bataixos.
L'ultima parte presenta il tema della servitù del destino che esattamente come aveva favorito l'ascesa sociale di Arnau allo stesso tempo ne decreta anche la rapida discesa portandolo addirittura al cospetto dell'inquisizione. Il destino interviene nuovamente e il Console del Mare, Arnau viene liberato e i suoi nemici subiscono una dura punizione dal destino mentre Arnau diventa finalmente libero di vivere il suo amore dopo la morte di Elinor.
La scena conclusiva all'interno della cattedrale ormai ultimata rappresenta la coppia con il figlio Bernat e Arnau che tramanda gli insegnamenti del padre proponendo un modello religioso positivo che si contrappone nel romanzo all'aspetto negativo costituito dall'inquisizione e da Joan che un po' l'alter ego di Arnau, infatti egli non è in grado di avvicinarsi alla religione in modo semplice e genuino, ma vi perviene solo attraverso uno studio accademico e sterile. Arnau invece pur non avendo studiato, o forse proprio per questo riesce a mettere in pratica in maniera ottimale il vero senso del cristianesimo, l'amore per il prossimo e il rispetto di ogni persona, ha inoltre la capacità di instaurare un rapporto intimo e personale con la Madonna e non basato su dogmi e studi speciali.
In conclusione l'ho trovato un ottimo romanzo storico, unisce bene realtà storica e finzione, è avvincente ma non irrealistico e riesce a comunicare un bel messaggio di fondo che anche se non si tratta della caratteristica principale di un romanzo storico, è comunque un valore aggiunto .