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La notte dell'umanità
Libri sull'olocausto e i campi di concentramento ce ne sono tanti, e tanti ne ho letti, ognuno con il suo carico di dolore, ma in questo ho trovato qualcosa di diverso: un'aperta denuncia, una rabbia dichiarata verso Dio per aver abbandonato gli uomini, per essersi dimenticato di loro per tanto, troppo tempo, per aver permesso crimini inimmaginabili ai danni di chi in Lui aveva riposto ogni speranza, ogni pensiero.
Ha lasciato che calasse la "notte dell'umanità"...una notte in cui gli uomini smettono di essere uomini.
"L'uomo è più forte, più grande di Dio. Quando fosti deluso da Adamo ed Eva Tu li scacciasti dal Paradiso. Quando la generazione di Noè non Ti piacque più, facesti venire il Diluvio. Quando Sodoma non trovò più grazia ai Tuoi occhi, Tu facesti piovere dal cielo il fuoco e lo zolfo.
Ma questi uomini, che Tu hai tradito, che Tu hai lasciato torturare, sgozzare, gassare, bruciare, che fanno?
Pregano davanti a Te! Lodano il Tuo Nome!"
Wiesel era un ragazzino dalla fortissima fede, fin troppo salda per la sua età, eppure Auschwitz è stato il luogo in cui lui ha smesso di pregare il suo Dio (ormai sordo), in cui il posto occupato dalla preghiera e dall'amore verso di Lui, si è trasformato in un grande, incolmabile vuoto...e non perché lui abbia perso la fede, ma perché si è riscoperto ferito, tradito, abbandonato da Colui in cui credeva.
Wiesel ha successivamente dichiarato che lui può vivere con Dio, contro Dio, ma assolutamente non senza Dio.
-"Dov'è dunque Dio?
E io sentivo in me una voce che gli rispondeva:
- Dov'è? Eccolo: è appeso lì, a quella forca...
Quella sera la zuppa aveva un sapore di cadavere."
Un libro lucido, di quelli che, senza chiederti il permesso, ti entrano di forza nel cuore, nell'anima e fanno tabula rasa di tutti i tuoi sentimenti.
Perché di fronte a tanto orrore non ce la fai, non ce la fai proprio più a credere ancora nell'umanità...
E ti domandi "perché"?, "perché"?, "perché"?...infinitamente "perché"?.
Senza mai poter trovare una risposta.
"Mai dimenticherò quella notte...che ha fatto della mia vita una lunga notte.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò quelle fiamme che consumarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio dio e la mia anima...
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso.
Mai."
Elie Wiesel...grazie. E riposa in pace.