Dettagli Recensione
Sempre più a Ovest
Bellissima saga familiare, ambientata nell’800, scritta a più voci. Due delle parti del libro sono proprio anche a voci alternate, quella del marito e quella della moglie, l’uno fissato con la coltivazione delle mele, l’altra fissata con l’acquavite, e non solo. In perenne lite fra loro, fino a sfociare ad un doppio evento drammatico, a seguito del quale uno dei figli, Robert, fugge, scappando sempre più a Ovest, il più lontano possibile da quella Palude Nera, arrabattandosi fra lavori diversi, conoscendo un’umanità varia, fra cui anche personaggi minori davvero positivi, che portano più note molto importanti nel corso della lettura. Pur così lontano ritrova la sorella, Martha, e sono tanti nel libro i momenti emozionanti che toccano le tappe del rapporto fra i due fratelli, dagli innocenti giochi fra di loro quando sono bambini alla nostalgia l’uno dell’altro negli anni in cui sono rimasti lontani, dallo strappo al cuore quando si rivedono al senso di protezione che provano l’uno per l’altro nei momenti più difficili. Lo stile è evocativo, morbido, intriso di emozioni che ti riportano anche ad un mondo che sembra lontanissimo, anche se non lo è poi così tanto: i viaggi in nave, i rapporti epistolari, le diligenze come mezzo di trasporto, l’amore per la natura e per le piante, la ricerca dell’oro. E’ una storia che ti fa venire voglia di America, nonchè di vedere dal vivo le sequoie giganti per lasciarti trasportare dalla loro ombra e dalla loro storia.