Dettagli Recensione

 
Sacre bleu
 
Sacre bleu 2016-02-09 12:43:07 Anna_Reads
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Anna_Reads Opinione inserita da Anna_Reads    09 Febbraio, 2016
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Henri, io vorrei che tu Vincent ed io...

Sacré Bleu – Christopher Moore, 2012

Prima lettura “di gruppo” del 2016, approcciata con una certa apprensione a causa di un precedente non felice con Christopher Moore.
Si parte con niente meno che Vincent Van Gogh. E poi, come per caso, sfilano tutti i pittori dell’Impressionismo francese.
E non solo.
Fa anche una comparsata Michelangelo, per dire. Ma trovano spazio pure i Pitti, Botticelli e una bizzarra tribù di uomini primitivi.
Il filo conduttore è il colore blu (non a caso il preferito da serial killer, psicopatici e… me) tonalità estremamente difficile da creare per i produttori di colore. Difficile reperire il pigmento, difficile trattarlo in modo da renderlo stabile negli anni.
Blu.
Difficile e costoso.
Invece qui abbiamo un Colorista misterioso (e un tantino ripugnante) che regala blu di ottima qualità a pittori squattrinati, si accompagna con bellissime fanciulle, appare e scompare misteriosamente. Ma come sospettiamo fin da subito, esige un prezzo molto alto per il colore che fabbrica e produce da solo. O forse no.
Che dire?
Il libro scorre via abbastanza piacevolmente, fra le stradine di Montmartre e Pigalle. Ci si imbatte in personaggi deliziosi, battuta pronta e vita bizzarra (su tutti il meraviglioso Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec Monfa e la mirabile Madame Lessard), in genere pittori, amanti di pittori, madri/mogli/figli di pittori.
Accompagnamo Manet all’esposizione in cui «sembrava che tutta Parigi si fosse data appuntamento per sputargli in faccia.» ed immaginiamo i retroscena dei tantissimi quadri celebri citati, accennati, descritti. Questa parte del romanzo, a mon avis, funziona très bien.
È vivace, probabilmente non eccessivamente filologica (ma chissene), e verosimile, se non vera (e quella menata del naturalismo l’abbiamo superata nel quattrocento. Che se il punto era che l’arte dovesse essere come la realtà sai che due balle. “Novero di misura su Raffaello” avrebbe detto il compianto Sandro Ciotti).
Ahimè la parte gialla/fantascientifica/surreale/horror/soprannaturale è assai meno gradevole, dal mio punto di vista.
(Ora, appare evidente che il Colorista sia Doctor Who in una delle sue rigenerazioni peggio riuscite e Bleu sia una delle sue companion meno simpatiche (alla pari con Martha Jones, direi)… viaggia nel tempo e nello spazio, è, difatto, immortale (oddea, questo più che Doctor Who pare Wolverine, ma vabbe’, magari Moore non è così nerd), ha una cabina BLU… devo continuare?)

Perché affannarsi tanto a cercare di far tornare i conti? A voler intessere a tutti i costi il Colorista Bleu nella storia del mondo? L’inquisizione,iI Pitti, Michelangelo, Savonarola…
Vedi vedi? Torna tutto?
Mi ha ricordato i punti più sgradevoli di Nolan in Interstellar…
Spazio, tempo, buchi neri, fisica quantistica…
Mannò. Ammore e un foglio piegato.
NO. Per favore no, la storia andava bene anche così.
Quindi io mi ricorderò solo le parti belle.
I quadri, Parigi, e alcune battute.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Ciao Anna.
Bel commento, anche se non conosco né il libro né l'autore.
In risposta ad un precedente commento
Anna_Reads
10 Febbraio, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao Emilio!
Anche a me era sconosciuto, l'hanno proposto nel mio gruppo di lettura e l'ho letto con piacere.
anche io ignoravo l'esistenza di questo autore...
ma quel due sul contenuto mi fa pensare che non ne valga la pena leggerlo, o sbaglio Anna?
In risposta ad un precedente commento
Anna_Reads
13 Febbraio, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao Silvia, i libro è carino e si lascia leggere con piacere. Parigi e gli artisti descritti animano la narrazione. È un divertissment intelligente che ha il pregio di "cacciarti" a forza dentro i quadri e di farteli vivere "in diretta" dal punto di vista di pittori e modelle. La parte "gialla" mi ha convinto meno.
La Vreeland - a mio parere - è più accurata e Moore non offre chissà quali spunti di riflessione tuttavia non penso che fosse il suo scopo.
È una lettura che consiglierei a chi ogni tanto è preso dalla folle nostalgia di Parigi o a chi voglia "giocare" un po' con i grandi artisti del passato.
4 risultati - visualizzati 1 - 4

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il fantasma del vicario
La grande fortuna
Sabotaggio
Nuove abitudini
Linea di fuoco
L'ufficio degli affari occulti
Il mago
La moglie del lobotomista
La guerra di H
Il canto di Calliope
L'aria innocente dell'estate
Max e Flora
Rincorrendo l'amore
Giochi proibiti
Il canto di Mr Dickens
I Netanyahu