Dettagli Recensione
La voce narrante della Morte
Ci ho messo alcune pagine per incanalarmi nel sentiero di questo libro, non parlo della narrazione ma dello stile narrativo evocativo di sensazioni, di colori, di immagini e rumori, uno stile originale o addirittura unico, visto che la voce narrativa e' la voce della Morte. Presentata e descritta come una signora affaccendata a raccogliere le anime dei morti al momento del trapasso, sapiente ed ubiqua, spietata ma anche caritatevole a volte, e sensibile, conscia di un destino macabro il suo, ma inevitabile.
Citazioni del libro:
" Te lo garantisco io, il mondo e' come una fabbrica. Il sole la fa andare avanti, gli uomini la dirigono e io sono sempre li a portarli via."
(In riferimento alle anime di gente morta durante un bombardamento) "Le portavo tra le dita come valigie, oppure me le gettavo sulle spalle, solo i bambini li reggevo fra le braccia".
"Le loro anime si alzavano in piedi quando i loro corpi cessavano di cercare fessure nella porta. Le loro unghie avevano graffiato il legno, e in qualche caso vi si erano piantate dentro, con la pura forza della disperazione, e i loro spiriti venivano verso di me, tra le mie braccia, e ci arrampicavamo fuori di quelle docce, sul tetto e piu' su ancora, nel respiro sicuro dell' eternita'. Non cessavano di rifornirmi; un minuto dopo l'altro, una doccia dopo l'altra."
Siamo in Germania, durante la Guerra, durante il periodo nazista in pieno fervore, in un paese vicino a Monaco ci viene raccontata la storia di una ragazza, Liesel che a dodici anni vede morire suo fratello piccolo e viene abbandonata da sua madre. Viene affidata alle cure di una famiglia adottiva, che vive in condizioni di ristrettezze come molto tedeschi, ma dopo un lungo periodo di adattamento e conoscenza si affeziona al Padre adottivo, che fa l' imbianchino, ed ha un cuore , e nutre umanita' e pieta' per il prossimo anche se Ebreo, che la conforta dopo gli incubi piu' cupi, quasi ogni notte e per distrarla le insegna a leggere amorevolmente. Anche la madre adottiva anche se piu' ruvida e meno comprensiva entra nel suo cuore. Liesel va a scuola e conosce il quartiere, fa amicizia coi coetanei e diventera' molto amica di Rudy con il quale passera' anni di complicita'. Imparando a leggere, Liesel viene stregata dal piacere di leggere, visto come opportunita'di evadere, di ricavarsi un mondo piu' facile e caritatevole, un mondo fatto di parole di cui conosce la forza, la persuasione e l'umanita', passione che diventa tanto forte da portarla anche a rubare libri... ( da cui il titolo del libro ).
Un giorno come pegno di una promessa fatta durante il primo conflitto, Huber, il padre di Liesel, da ospitalita' nella cantina della loro casa ad un ragazzo ebreo, Max Vandenberg, che vivra' con loro nell'assoluto segreto, diventando a tutti gli effetti un nuovo membro della famiglia, sfamato e curato e del quale, Liesel si affezionera' moltissimo. Passano i mesi, la guerra obbliga tutti a ristrettezze e fatiche e poi a dolore, molto hanno figli in guerra e sovente alcuni non tornano, la Germania inizia a subire i primi bombardamenti aerei, e gradulamente tutto cambia in peggio...precipita in un baratro di disperazione.
Memorabile la tristezza del racconto del passaggio dalla citta' delle colonne di ebrei di ritorno dai lavori forzati e il momento della perdita dei famigliari e dell'unico bacio dato a Rudy.