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Il miniaturista che non c'è
Non so bene come definire questo romanzo. Non è avvincente né emozionante ma adesso che l'ho finito non posso di certo dire che sia brutto, anzi è scorrevole e la storia in sé è bella anche se manca quella marcia in più che avrei voluto.
Nella si trasferisce nella casa di suo marito dopo un matrimonio di convenienza ma niente va come aveva sperato, il marito, Johannes, la ignora e la sorella di lui, Marin, non la accoglie con il migliore dei modi.
Da queste premesse si continua fino a metà del libro con la protagonista disperata che non sopporta la situazione in cui si trova e l'unica distrazione che ha è arredare uno stipetto che contiene la miniatura della casa, quindi si rivolge ad una miniaturista. Io ho trovato questa prima parte abbastanza noiosa.
Finalmente da metà libro si inizia a capire qualche mistero della casa e da qui in poi il romanzo mi è piaciuto molto, infatti la seconda metà l'ho letta molto velocemente perchè mi sentivo dentro la storia. Non voglio rivelare niente ma ci sono intrighi all'interno della casa, vecchie rivalità all'esterno. Il tutto è incorniciato da belle descrizioni dell'epoca e dettagli sui commerci e sull'economia sempre di quel tempo.
Ripeto che il libro è scritto bene e la storia è bella, ma mi è risultato molto antipatico il fatto che il ruolo della miniaturista non sia stato chiarito bene e continuo a pensare che c'entrasse ben poco, potevano benissimo levare questa figura e il romanzo sarebbe stato uguale. Proprio non mi spiego perchè usare questo personaggio che poteva essere davvero originale in questo modo. Non mi è piaciuto che sia rimasto tutto in sospeso.
Tutto sommato è un libro che si può leggere ma senza troppe pretese.