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LA CATTEDRALE DEL MARE
Ho rimandato la lettura di questo libro per diverso tempo, forse un po’ influenzato dal fatto che viene considerato il fratello minore dei “Pilastri della Terra”. Effettivamente il fatto che tutto scorre attorno alla costruzione di una Cattedrale, può dar luogo a una sorta di dualismo e quindi il parallelo può venire spontaneo.
Leggendo però il libro non ho avuto la sensazione di avere fra le mani un qualcosa di già scritto. D’altro canto sarebbe stato un vero suicidio letterario per Falcones competere con tale mostro sacro, che ha dato il via al genere storico.
L’autore ha invece dimostrato di avere le capacità per sviluppare una bella storia orchestrata nei migliori dei modi. Il rischio, in questi tipi di romanzi, è quello di non riuscire ad incastonare la propria storia di fantasia, all’interno di in un’epoca storica ben definita. Il risultato invece mi è sembrato molto buono, facendoci anche conoscere una Barcellona che pur raccogliendo anime di diverso credo religioso, era in realtà schiava del potere dall’inquisizione, come gran parte delle città dell’epoca.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati e riescono a dare sostanza e vivacità alla storia, che per forza di cose porta il lettore dalla parte del protagonista Arnau. Durante la sua vita, soffrirà, cadrà e riproverà ad alzarsi per contrastare tutte le ingiustizie che dovrà sopportare, perché questo è uno di quei libri che il lettore diventa parte integrante del romanzo e parteciperà con passione e trepidazione alle sventure dei suoi protagonisti.