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Diario di Anne Frank
 
Diario di Anne Frank 2015-06-08 10:06:22 Mian88
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    08 Giugno, 2015
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Inconsapevolemente, ciao Kitty.

Quando ci accingiamo a leggere questo romanzo, che sia la prima o l’ultima volta, nutriamo sempre una unica ed irrazionale speranza: che questa famiglia ce la faccia, che il finale sia diverso da quello che ognuno di noi sa essere l’epilogo inevitabile di quei giorni bui della Seconda Guerra Mondiale.
Anna ha soltanto tredici anni quando inizia il periodo di auto-reclusione a cui è costretta insieme ai suoi cari e agli amici Van Daan, ella sa che è l’unico modo per sfuggire alla follia devastatrice degli uomini, per sopravvivere anche quando non ci si può accontentare di questo, anche quando l’unico desiderio è vivere. E’ una ragazza come tante, piena di vita, sogni, ambizioni, aspettative e speranza. Nel suo diario racconta passo passo i giorni del prima della persecuzione e del dopo quando altra alternativa non c’è al fuggire, al nascondersi. Quanto entusiasmo vi è nelle sue parole; è elettrizzata per lo studio Anna, per il futuro che si augura di poter vivere con quell’innocente ottimismo di chi affronta il nuovo giorno nella consapevolezza del dover dare tutto oggi perché non vi è certezza di veder nuovamente sorgere il sole da persone libere l’indomani, è emozionata e confusa dai e per i primi battiti del cuore la nostra giovane protagonista. Non ci nasconde niente Anna. Nel confidarsi con Kitty, soprannome dato al suo amico-diario, ci narra dei sensi di colpa che aleggiano tra i coabitanti per essere stati più fortunati di chi invece è stato deportato nei campi di sterminio, di un’età di scontri, quella dell’adolescenza, in cui è inevitabile il confronto con i più grandi ma anche della infinita gratitudine nutrita per quelle persone che hanno accettato il rischio di offrirgli un rifugio dalla morte certa.
Nonostante l’età adolescenziale della piccola ebrea le sue memorie sono intrise di grande maturità, lo stile si distingue e coinvolge il lettore, lo rende partecipe trasmettendo altresì ad esso la sua grande forza caratteriale. Toccanti i suoi pensieri sul perché gli uomini arrivino ad odiarsi tra loro e a farsi del male, appassionanti i dilemmi amorosi in cui viene spontaneo interagire con lei, parlarle, cercare di trasmetterle una saggezza diversa dettata da qualche anno in più di vita, un’esistenza che tra tanti proprio a lei è stata negata.
Purtroppo il 4 agosto il nascondiglio in cui la famiglia si era rifugiata verrà scoperto e i suoi abitanti non avranno altro destino da quello della deportazione, un treno di sola andata da cui non faranno mai ritorno. Il suo diario verrà scoperto soltanto negli anni successivi da quella persona sopravvissuta che lo troverà e pubblicherà per rendere indelebile ed indimenticabile un qualcosa che mai sarebbe dovuto accadere e che mai dovrà ripetersi. Ci lascia con una lettera del 1 agosto la nostra romanziera, parole ricche di personali considerazioni in cui quasi involontariamente, l’autrice tira le somme di quelli che sono stati anni di autoprigionia, di terrore, di sospetto.
Lessi per la prima volta questo componimento all’età di quattordici anni e lo ricordo ancora oggi con chiarezza come se lo avessi assaporato ieri. Lo consiglio a tutti, grandi e piccini, per non dimenticare ma anche per imparare perché i valori della vita sono diversi da quelli dettati dall’attuale società consumista, cosa che le nuove generazioni omettono omologandosi ai miti della televisione e del web, costruendosi sul modello dei personaggi del momento, valorizzando l’apparenza e sminuendo il contenuto.

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Commenti

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Maria, complimenti per il commento e per aver riproposto questo libro bellissimo. Tutti dovrebbero leggerlo.
Concordo, libro da leggere (e rileggere) assolutamente! Io l'ho fatto dopo avere visitato la casa ad Amsterdam.
Hai proprio ragione, Maria. Viene spontaneo sperare che questa famiglia ce la faccia, nonostante si sappia la tragica conclusione! Bel commento, molto sentito.
ciao, anche io ho letto da pochissimo tempo il diario di Anne, mi permetto solamente di dire che lo stile di scrittura è passato quasi certamente attraverso le mani di altre persone.......tuttavia il contenuto che è giunto fino a noi è grande testamento.
Ciao Maria, complimenti per la tua recensione. Mi ha fatto ricordare gli anni di scuola..
Federica
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Mian88
09 Giugno, 2015
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Grazie Emilio, come sempre sei gentilissimo con me! Concordo con te perché è veramente un libro bellissimo che tutti dovrebbero leggere!
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Mian88
09 Giugno, 2015
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Nuoooooooo!! Topodibiblioteca ti sto invidiando che non sai quanto! Anch'io ho sempre desiderato visitare la casa ad Amsterdam! All'età di quattordici anni quando lessi per la prima volta questo scritto non facevo altro che andare sul web a cercare informazioni e foto su questa per poterla un giorno scoprire! Purtroppo non ho ancora avuto modo di recarmici, uff. :-(
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Mian88
09 Giugno, 2015
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Cara Annamaria, mi fa tanto piacere che anche tu abbia provato le mie stesse sensazioni, pagina dopo pagina ho sempre sperato che il finale fosse diverso, che ce la facesse... :-(
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Mian88
09 Giugno, 2015
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Sicuramente silvia71 qualcuno ci ha rimesso mani, ora non so se è cambiato dall'edizione che ho letto io e quelle attualmente in circolazione così come non so se è stato modificato sin dall'inizio per renderlo più leggibile al pubblico di ogni età... :-)
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Mian88
09 Giugno, 2015
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Grazie Federica, anch'io ho tanti ricordi legati a questo romanzo, e come te sono relativi a quelli della scuola.. Grazie per le tue belle parole :-)
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