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l'ultima moglie del "grande cattivo"
Molti romanzi si sono dilungati sul celebre re Enrico VIII, sulle sue mogli, sui suoi vizi e assurdità. Alcuni si sono interessati soprattutto al romanzesco ritratto di Anna Bolena o della sfortunata Caterina di Aragona.
Questo libro invece presenta la tipicità di presentare le vicende storiche dell'Inghilterra del tempo attraverso gli occhi di colei che fu la sua ultima moglie.
La Storia inglese del tempo scorge dunque tramite Catherine Parr, giovane e promettente figura dell'aristocrazia inglese che si trova fin da giovane a contatto con Sua Maestà il Re, il quale fin da subito resta colpito dalla sicurezza della ragazza. Questo primo evento apparirà profetico quando Enrico VIII, ormai al termine del suo cammino, deciderà di affiancarsi ad una donna che ha da sempre attratto la sua mente e il suo corpo, che ha fin da piccola esercitato su di lui un fascino mentale che sta poi al preludio dell'amore.
Prima di coronare il suo cursus honorum verso la vetta della monarchia, Catherine vede intrecciata la sua esistenza a quelle di diversi uomini che ne scandiranno l'esistenza. La donna diverrà diretta osservatrice dei principali eventi politici e sociali dell'Inghilterra, ma in particolare delle spinose trame di corte, nelle quali suo malgrado sarà condotta. Vivrà la grande passione, il cocente amore, ma anche la menzogna ed il tradimento. Un'esistenza piena e ricca, coronata da un matrimonio che la farà ricordare per sempre agli occhi della Storia e dell'uomo come l'ultima moglie capace di" catturare" e domare l'insaziabile e temuto Enrico VIII, il lupo cattivo della storia inglese.
La trama è indubbiamente affascinante, l'ambientazione e le vicende hanno da sempre attirato i lettori di tutto il mondo. Ma nonostante la passione legata al periodo storico e al grande ascendente che esso richiama, credo che l'intreccio sia a tratti debole.
Mi aspettavo un cura in più verso un mondo talmente affascinante. La vita di corte è descritta discretamente ma sostengo che manchi qualcosa all'intera narrazione, maggiore attenzione, "bellezza" nella narrazione. Forse è questo ciò che mi è mancato durante questa lettura, una scrittura maggiormente fine.
L'autrice si distingue per unicità senza dubbio nella biografia storia ma trovo che al contrario i romanzi non siano il suo forte, è come se la narrazione non fosse abbastanza appassionata ma rimanesse leggermente sfocata, indecisa.
Ciò a cui mi riferisco sono sensazione personali, contatti che forse io stessa non sono stata in grado di stabilire con il romanzo, un'empatia necessaria che eppure è mancata in questo caso.
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