Dettagli Recensione
Uno dei romanzi più belli letti nell'ultimo anno
NON C'E' NIENTE DI NASCOSTO
CHE NON SARA' RIVELATO.
Come dico spesso, ogni libro è un viaggio, sta a noi lettori decidere la destinazione e l'intensità delle emozioni che vorremmo conservare nel nostro immaginario. Quanto più un libro è bello, tanto più è per me difficile riuscire a descriverne il contenuto. Non riesco a credere che questo sia un romanzo d'esordio, come è possibile continuo a chiedermi. Come si può rapire il lettore, riuscendo a fargli percepire la penombra di una stanza, l'olezzo delle aringhe, il freddo pungente delle strade spazzate dal vento invernale, con uno stile che non lascia spazio a distrazioni, che spinge il lettore a non smettere di leggere se non all'epilogo. Uscire da libri come questo ha delle conseguenze, perché trovare qualcosa di altrettanto intenso è difficile. Un colpo di scena dietro l'altro, non danno il tempo al lettore di riprendere fiato. Non c'è modo di prevedere ciò che succederà, come cambieranno gli eventi perché l'intreccio è talmente magistrale da non presentare la minima sbavatura. Sono vittima dell'intensità della vicenda, del profilo di ogni singolo personaggio, di ciò che l'epoca imponeva a uomini e donne. La forte presenza della legge, il timore di Dio, i pregiudizi e i tanti tabu del tempo, fanno di questa storia un quadro dai colori cupamente sanguigni, ma con una variabilità di sfumature che colpiscono senza riserve il lettore.
Petronella ha contratto un matrimonio di convenienza, deciso dalla madre e dal suo sposo (siamo nel 1686). Per sfuggire alla fame e alla miseria una donna era destinata ad andare incontro a qualsiasi destino, anche quello di scoprire che il proprio matrimonio altro non è che una gabbia nella quale, in tanti, si sta davvero troppo stretti. Molto presto si renderà conto che forse, la fame e la miseria, potrebbero essere compagnia migliore di quella che giorno dopo giorno, comincerà a profilarsi nel suo strettissimo orizzonte, come la sua nuova famiglia. I Brandt, facoltosa famiglia di mercanti, che hanno fatto fortuna con il commercio da e verso le Indie. Jhoannes, suo marito è un uomo taciturno e sfuggente che ha fatto del lavoro una delle sue ragioni di vita, ma che nasconde non pochi segreti. Marin, la cognata che non ha mai contratto matrimonio e vorrebbe esercitare il suo ruolo come padrona di casa nella dimora del fratello. Cornelia, la domestica orfana raccolta dalla strada e accolta in seno alla famiglia, una ragazza che ama inventare storie dopo una sana e innocente origliata. Otto, il nero importato dal padrone di casa durante un viaggio. Intorno agli abitanti della casa, ruoteranno le vite di personaggi secondari ma fondamentali nel complesso intreccio della vicenda.
L'iniziale smarrimento e sgomento della protagonista che tutti chiamano Nella, si riverbera sul lettore con una vividezza disarmante. Giovane e ignara, dovrà fare presto i conti con il mutevole e misterioso atteggiamento dei suoi nuovi parenti, all'inizio insicura e impacciata, per poi prendere in mano le redini della famiglia, quando questa comincerà a sgretolarsi senza pietà.
Segreti, avidità, invidia, morbosità, peccati e inquietudine sono gli ingredienti fondamentali di questo magistrale romanzo. Sullo sfondo, una Amsterdam pulsante e bigotta, abile nel barattare Dio con i fiorini.
Fino a dove può spingersi l'avidità e l'invidia di una persona, quanto tempo può ardere sotto la cenere, prima di riemergere più deleteria che mai? Anche decenni, direbbe Nella.
Il fulcro del romanzo è uno stipetto, la loro casa in miniatura, regalo di nozze di Jhoannes per Nella, per tenerla impegnata durante le sue assenze "per lavoro". Le consiglia di rivolgersi a un miniaturista per arredarla. Nella segue il consiglio del marito, più per cercare di non pensare a quello che succede in quella casa che per far contento il marito. Sarà l'arrivo dei vari pezzi in miniatura, che tassello dopo tassello, renderanno la vita di Petronella fin troppo affollata, di segreti e scandali. Quelle pregevoli miniature nascondono un'inquietante verità, in essi è contenuta l'essenza stessa della famiglia Brandt e di chi le vive accanto. Ogni singolo oggetto, o personaggio che troverà posto nella casa in miniatura, custodisce un segreto, e quando Nella si renderà conto di quanto quegli oggetti inanimati siano legati al presente e al futuro, sarà troppo tardi, il destino avrà iniziato a fare il suo inesorabile corso.
Quanti silenzi, quanti sussurri dietro le porte, quanti segreti inconfessabili e pericolosi, destinati a segnare la vita di tutti dentro la casa.
Petronella giunge ingenua ragazza di campagna, diventa abile padrona di casa per necessità. Quella moglie giovane e inesperta, si rivelerà la donna più forte e caparbia della famiglia. Quanti segreti può sopportare una persona senza pagarne il prezzo?
Le figure femminili di questo romanzo sono qualcosa di veramente unico, indelebile. Donne molto diverse tra loro, accomunate dalla disperata ricerca dell'amore, così effimero eppur così essenziale.
La figura della donna in quell'epoca, la scarsa considerazione a tutti i livelli, la relegano a padrona del solo focolare. Sarà proprio la cognata Marin ad abbattere certi tabu fino ad allora invalicabili, materialmente e moralmente. Tre donne, tre caratteri diversi, tre sogni diversi che l'autrice ha magistralmente svelato a poco a poco e mai fino a farcele conoscere totalmente. Ho adorato il suo modo di presentare i personaggi, quel velo di mistero posato sulle loro più intime insicurezze.
Ho vissuto dentro questo romanzo, come una bambola dentro lo stipetto di Nella, spostandomi da una stanza all'altra, assorbendo i colori, i rumori e gli odori delle routine quotidiana di questa famiglia che farà fatica a sbiadire, impressa nel mio immaginario come i più sanguigni colori di una antica e inesplicabile tela. Mi è rimasta quella piacevole e languida sensazione di non aver afferrato tutto, di aver fatto scivolare tra le maglie dell'immaginazione, qualcosa di fondamentale. Non me ne rammarico, perché sarà certamente motivo di rilettura di un libro che spero diventi un film, tanta è la sua vividezza!
Vi sarete resi conto che non ho parlato del Miniaturista, figura onnipresente eppur eterea della storia. L'ho fatto per rispetto verso chi leggerà il romanzo, perché questa figura è stata per me una metafora, e parlarne avrebbe svelato molte cose che vorrei tener celate, per non rovinare la curiosità.
Ho scelto di non parlare di altri personaggi chiave di questa intensa storia, per non svelare troppo, per lasciare la pruriginosa curiosità in chi deciderà di leggerlo. Io ho solo cercato di scalfirne la superficie...ma c'è molto, molto di più.
Un libro sublime che consiglio a chi veramente voglia perdersi tra le maglie dei sentimenti e delle sensazioni più forti, quelle che urlano dentro il cuore di ognuno di noi. Una storia che lascerà un riverbero difficile da attenuare.
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
Laura
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ferruccio