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L'ultima fuggitiva
"Sei troppo ingenua Honor Bright. Pensi davvero che i tuoi amici quaccheri credano nell'uguaglianza? E' facile dire che siamo tutti uguali agli occhi di Dio, ma fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare."
Honor Bright parte dall'Inghilterra alla volta dell'America, fugge dalla vergogna di essere stata lasciata dal proprio fidanzato per un'altra donna, cerca un posto nel mondo, dove vivere serenamente e con semplicità, un posto dove possa sentirsi a suo agio e secondo i propri principi da quacchera.
Arriva in America, una terra dai grandi paesaggi, dove sia la natura che gli animali, le stagioni e le case e il cibo sono totalmente diverse dall'Inghilterra, ma ciò che fa la diversità tra uno stato e l'altro, è che nella sua patria natale il concetto di libertà come uomini è una realtà affondata nelle radici, qui si ritrova ad affrontare la piaga della schiavitù, uomini, donne e bambini neri che cercano di fuggire al loro triste destino, per lei e per la sua religione è inconcepibile, siamo tutti uguali di fronte a Dio, quindi inizia ad aiutare quel popolo , per quello che le è possibile.
"Era partita con un nitido convincimento maturato nel silenzio della meditazione: le persone sono tutte uguali agli occhi del Signore, e nessuno può rendere schiavo il suo fratello. La schiavitù meritava, dunque, di essere abolita. Ma quella in Inghilterra le era parsa una semplice verità, in Ohio veniva intaccata da motivi economici, vicende personali e pregiudizi radicati, persino fra gli Amici. Honor ripensò alla panca dei neri che aveva visto all'assemblea di Philadelphia, al moto di indignazione che aveva suscitato in lei. Sei sicura che ti sentiresti a tuo agio, su domandò, accanto a una donna di colore? Honor aiutava i neri, ma in fondo non li conosceva. A parte la signora Reed, con i fiori sempre freschi sul cappello, lo stufato piccante, la trapunta....Erano dettagli come quelli a dar corpo a una persona. Quando un ideale, per quanto fulgido, discendeva nella vita di tutti i giorni, finiva per offuscarsi e perdere forza."
Honor è una donna che non crede solo che tutti gli uomini sono uguali, quindi la schiavitù è ingiusta e orribile, lei è un essere pensante, sa quello che è giusto e sbagliato, vuole essere libera di fare ciò in cui crede esser giusto e quando viene ostacolata è capace di chiudersi in un silenzio di protesta, è ostinata, caparbia, cocciuta, decisa e leale ed alla fine troverà la sua strada, senza piegarsi a niente ed a nessuno.
La Chevalier è una delle mie scrittrici preferite, non mi delude mai, in questo libro raffigura un bellissimo ritratto di donna Honor, un esempio da seguire, ci racconta anche dell'America agli arbori della sua civiltà, dove la schiavitù era dilagante e le famiglie cercavano il posto ideale dove affondare le radici per le loro future generazioni, ci aiuta a capire questo popolo che oggi è diventato potente e si crede capace ed in dovere di dettar leggi al resto del mondo.
"Vedi, Honor, l'America è un paese giovane, vogliamo guardare avanti, non indietro. Noi non piangiamo sulle disgrazie, voltiamo pagina. Viene giudicato meschino qui, chi indugia troppo a lungo nella mestizia."
"Gli Americani, in genere amavano fare le cose a modo loro e poco si curavano dell'altrui giudizio: fieri della loro individualità, non perdevano occasione di esibirla."
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