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Il fascino della cultura mitteleuropea
Una grande famiglia borghese, una grande casa, simbolo del benessere e del prestigio dei suoi abitanti, sono al centro di questo avvincente romanzo storico che ci porta nella Vienna della decadenza e del crollo dell’impero asburgico e ci conduce fino alle soglie della seconda guerra mondiale.
Il palazzetto, simbolo del prestigio e del benessere degli Alt, da generazioni produttori di pianoforti così perfetti da essere definiti “La melodia di Vienna”, ospita i numerosi membri della famiglia e, vero e proprio microcosmo, esso diviene lo specchio della società austriaca di quell’epoca di cui ogni personaggio rappresenta un aspetto.
Le influenze del romanzo storico dell’ottocento, in particolare l’influsso di Stendhal e, in parte, di Tolstoi, sono palesi, così come lo stupendo personaggio di Henriette, con le sue debolezze, i suoi errori, i suoi rimorsi e le passioni incontrollabili, sembra essere l’erede di Emma Bovary. D’altra parte il mondo e l’epoca a cui appartengono queste creature così umane nella loro fragilità, così generose nell’amare quanto egoiste nel non sapere rinunciare alla felicità di un momento, le relegano a ruoli subalterni. L’infelicità di Henriette non è molto diversa da quella di Emma o da quella di Anna Karenina.
Gli stessi figli di Henriette riflettono i diversi caratteri dell’austriaco dopo il crollo dell’impero. Hermann, il secondogenito, ne esprime i lati più meschini e spregevoli.
La sua insensibilità e il suo cinismo risaltano in particolare nel momento in cui, al ritorno dalla prima guerra mondiale, si vede come la sua reazione di reduce sia diversa da quella del fratello primogenito Hans. Quest’ultimo è palesemente sconvolto dall’esperienza vissuta. Il reinserimento nella vita civile è difficile e traumatica. Un tema, questo, tanto caro agli scrittori del novecento, un esempio significativo ne è“La paga del soldato” di Faulkner.
Hans è il nuovo uomo, che si farà sostenitore dei valori democratici e combatterà l’abuso e la violenza dell’Anchluss, si opporrà alla barbarie dell’invasore, risveglierà in sé e negli altri il giusto orgoglio nazionalista, ricordando come il suo paese avesse dato i natali ai più grandi artisti sia nel campo letterario che in quello musicale. E alla borghesia intellettuale ebrea viene riconosciuto il suo ruolo determinante nel progresso della cultura di cui era sempre stata parte integrante. Non a caso il personaggio di Henriette, di origine ebrea, è destinato a conoscere anche l’umiliazione della discriminazione razziale.
La disgregazione della famiglia Alt è in senso lato la disgregazione dell’Austria come stato sovranazionale, e la crisi dei personaggi è la crisi della società.
“La melodia di Vienna”, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1944, è un omaggio dell’autore alla sua patria, di cui ha voluto ricordare con orgoglio i fasti e la grandezza del passato. Una nota aggiunta da Lothar in calce al testo solo nel 1962 esprime l’inquietudine dello scrittore per la minaccia di una svolta autoritaria nel suo paese, un tempo culla della tolleranza e del sentimento.
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Commenti
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E' sempre un piacere leggere le tue analisi.
Molto belle le analogie che fai con altri personaggi di pilastri della letteratura.
Brava.
Riccardo.
Gian Piero
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Ferruccio