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La Signora Crisantemo
Era il 1885 quando l'ufficiale della Marina francese approdo' con la nave Trionfante sulle coste del Giappone. Dopo lunga permanenza nelle sinistre e roventi isole Pescadores, Loti sognava - per noia o solitudine- un angolino ordinato di verde e di fiori, con una graziosa damina che si prendesse cura di lui. Decise quindi di aderire a quella convenzione nipponica con cui ai tempi, dopo adeguata contrattazione, gli europei potevano prendere per moglie una ragazza per tutto il tempo del loro soggiorno. Kiku - san , madame Chrysanthème.
Potrebbe essere accusato di uno snobismo febbrile il nostro scrittore, forse addirittura come razzista per i meno tolleranti, effettivamente i suoi eufemismi sull'etnia giapponese sono perlomeno pruriginosi, per non dire peggio.
Prima di pronunciare un verdetto, rifletto sul fatto che solcare il suolo giapponese e' un'esperienza che fa vacillare ancora oggi, tempo in cui l'omologazione occidentale e' ormai compiuta. Non e' quindi così illecito immaginare lo shock di un francese che piu' di un secolo fa approdò a Nagasaki per la prima volta. Una terra incantata ed una popolazione lontanissima dai canoni europei, fanciulle di piccola statura piu' simili a bambole di porcellana che a donne : visi paffuti e nuche perfette, neri capelli lucenti raccolti in acconciature rigonfie, vesti larghe, figure esili, occhi sottili su volti quasi privi di espressione. E poi sorrisi, inchini, litanie di preghiera, una cortesia ed un'educazione mai visti, ordine e pulizia, cibi indecifrabili o indescrivibili, il risultato sconvolge Loti travolto in un abisso di grottesco.
Eppure questo scrittore allucinato e sincero, sessant'anni prima che Fat Man scaricasse la sua dose di plutonio 239 sulla citta' e che l'Occidente divenisse virale nel Paese del Sol Levante, ci regala un lavoro straordinario. Organizzato in brevi capitoli che ricordano degli appunti di viaggio, aggrovigliato purtroppo (nella mia vetusta edizione) in un delirio di punteggiatura insensata, La Signora Crisantemo e' privo di intreccio non avendo trama. Si tratta di una biografia descrittiva ed emozionale di un Paese, in cui si perdonano virgole di troppo ed infamie poco velate in considerazione della capacita' di Loti di descrivere luoghi, riti, usanze, personalita'. Il culto del dettaglio e' praticato con una scrittura amabile ed intensa che compone inconsapevole uno spartito d'amore , pagine che riportano oggi il lettore in quel Giappone perduto, magico e mummificato che soffiava il vento all'opposto .
Bellissimo, con tutti i suoi difetti.
"Avevamo vento contrario; una brezza fresca che cresceva di continuo, come se quel paese avesse soffiato con tutte le sue forze contro di noi per allontanarci da sè."
( Il soggetto sara' di ispirazione al libretto di Madama Butterfly di Illica e Giacosa per l'opera di Puccini).
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ottimo il punteggio che hai assegnato, un altro Loti da non perdere
O Barra Edizioni
Il libro è stato letto e commentato da Roland Barthes, Henri Michaux e Vincent Van Gogh e ha fornito l’ispirazione a Giacomo Puccini per alcune scene del 1° atto della sua Madame Butterfly.
Franco Muzzio Editore
La signora Crisantemo e' un fine documento di quell'esotismo che fu una delle piu' vive correnti di gusto dell'epoca. Il soggetto confluirà nell'ispirazione del libretto di Madama Butterfly di Illica e Giacosa per l'opera di Puccini
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Bello il punto in cui descrivi come avrebbe visto lo scrittore i giapponesi e la "giapponesità" nel 1885, deve essere stato quasi come essere atterrati su un altro pianeta.
Nel 2009 sono stato in Giappone e la tua recensione, soprattutto la descrizione che hai fatto dei giapponesi, me lo ha fatto tornare alla mente con molto piacere.
Ti confesso una cosa, anche io sei anni fa mi sentivo come se fossi atterrato su un altro pianeta, esperienza fantastica.
Grazie e complimenti.
Riccardo.