Dettagli Recensione
1961-1989: il passato che durerà per sempre
" 'Tesoro', rispose Maria, 'è una lunga storia.' "
Sono le sette, semplici parole che compongono la frase di chiusura del romanzo, e quindi della magistrale trilogia follettiana dedicata al leggendario, indimenticato e indimenticabile 'Secolo Breve'.
Sulla scia già delineata nei testi precedenti, sono sempre cinque le famiglie su cui si poseranno indiscreti gli occhi dell'autore e dei lettori, mentre i vari protagonisti si ritroveranno 'costretti' a muovere i propri passi in un mondo che, nel quasi trentennio che abbraccia gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, ha subìto sconvolgimenti globali tali da lasciare in eredità un pesante fardello anche all’attuale e alle future generazioni.
È soprattutto grazie a un'accurata e puntigliosa documentazione se possiamo incanalarci in scenari poliedrici e variopinti, che spaziano dagli sperduti campi di 'lavoro' siberiani sino al fumoso glamour di cui pullulano le strade di San Francisco e Parigi, senza dimenticare i frequenti e svolazzanti accenni a una Germania fratturata sin nel profondo dall'invalicabile Muro di Berlino.
Dall'ambientazione ai personaggi la musica non accenna e non accetta modifiche, in quanto tutti i protagonisti sono ben inquadrati attraverso un occhio terso e lungimirante, mentre, loro malgrado, sembrano quasi recitare il ruolo di burattini in mano a un orwelliano 'Grande Fratello', abile nel miscelare le rispettive scelte di vita quotidiane con la Storia vera e propria: in merito a quest'ultima considerazione, è sufficiente accennare al lato più bieco e intransigente del comunismo sovietico unito all'integralismo vendicativo della Stasi, ai fratelli Kennedy con i loro punti di forza e i loro lati oscuri, alla crisi prima di Cuba e poi del Vietnam, alla spaccatura statunitense sui diritti civili che ha contrapposto il carisma e la determinazione di Martin Luther King e il fare aggressivo e menzognero del governatore dell'Alabama, all'affermazione mondiale del rock 'n roll, ai caldissimi scioperi del Sessantotto, al proliferare dell'arma a doppio taglio delle intercettazioni sino al punto di rottura del WaterGate con Nixon, all'impossibile convivenza fra il Cremlino ultraconservatore e la 'Primavera di Praga' più moderata e revisionista, e infine alla caduta del regime comunista con il crollo del Muro di Berlino e il disfacimento definitivo dell'Urss con Gorbacev.
Se pensate che la lettura di 1216 pagine sia impegnativa e laboriosa, credetemi se vi dico che non è nulla in confronto al preparare la relativa recensione cercando di sintetizzare al massimo le oltre sedici pagine di appunti che costituiscono fabula e intreccio del romanzo. Spero tuttavia di aver fatto un buon lavoro, e di non aver affatto sminuito il magnifico congedo di una trilogia-capolavoro della letteratura contemporanea.
Indicazioni utili
"L'inverno del mondo", entrambi dello stesso autore.