Dettagli Recensione
Manca qualcosa
Parigi 1356. Allo scrivano e provetto alchimista Nicolas Flamel viene consegnato in circostanze molto tragiche un testo antico appartenente all’antica comunità ebraica. Subito collegherà questo fatto ad uno strano sogno fatto qualche anno prima, dove un angelo gli anticipava proprio questo evento. Con l’aiuto della moglie proverà ad interpretare l’occulto contenuto del testo, ma dopo innumerevoli tentativi capiranno che per decifrare il testo dovranno avvalersi di alchimisti più esperti. Dopo circa vent’anni, non tenendo conto delle raccomandazioni di tenere tutto segreto, decide di mettere al corrente altre persone della suo ritrovamento. Inizierà per lui e per le persone che le saranno acconto una scia di morte ed eventi, che lo porteranno ad intraprendere un lungo e rischioso viaggio fino a Santiago di Compostela per trovare qualche risposta. Durante questo pellegrinaggio avrà modo di conoscere figure molto particolari ed ambigue, che in qualche modo cercheranno rispondere al suo interrogativo principale: qual è il segreto che nasconde il libro; quello di trasformare il metallo in oro? o qualche cos’altro? . Sulla sua strada dovrà però vedersela anche coloro che faranno di tutto perché questo non avvenga, e nel frattempo capirà quanto sia rischioso avere fra le mani un libro del genere.
Il romanzo non eccelle in nulla, in quanto scritto con poca incisività. La trama scivola dolcemente verso il finale ma l’impressione è quella che arrivato ad un certo punto non migliora di intensità. Non si può certo dire che sia un libro da denigrare, ma gli manca quel qualcosa che lo faccia in qualche modo decollare e paragonarlo ad altri romanzi del genere storico.