Dettagli Recensione
SAUCHERL E SAUMENSCH!!
La prima edizione di questo libro risale al 2007 con il titolo di : " La bambina che salvava i libri".Trovo deliziosa una copertina utilizzata da Frassinelli per la prima edizione, con l'immagine in bianco e nero di una bambina sdraiata supina con in mano un grosso libro aperto e come cornice due tende rosso vinaccia, piuttosto che la nuova edizione che riporta l'immagine tratta dalla locandina del film. Trovo invece più adatto e calzante il titolo di questa nuova edizione "Storia di una ladra di libri".
Non mi dilugherei a parlare della trama, in quanto già ampiamente descritta dalle precedenti recensioni. Solo qualche riflessione in merito allo stile di scrittura, alla caratterizzazione dei personaggi, ed alle impressioni al termine della lettura.
Lo stile di questo giovane autore, risulta scorrevole, semplice e gradevole, ricco di dialoghi, con periodi brevi intervallati da diverse "strategie" che rendono la trama "leggera", nonostante il tema trattato. Tali espedienti riguardano il suddividere la trama in grosse tematiche, a loro volta suddivise in capitoletti più brevi, inserendo termini in lingua tedesca, con la reale traduzione tratta dal vocabolario.Vengono intervallate inoltre, parti in neretto, termini in corsivo. In alcuni passaggi, sono inseriti semplici disegni in biancho e nero.
Questo approccio stilistico mi sembra particolarmente adatto ai ragazzi della Scuola Secondaria.
La stessa opinione, rimane per la delicatezza con cui l'autore è riuscito a trattare il tema del nazismo.
In questo ambito viene descritta la Seconda Guerra Mondiale, la persecuzione degli ebrei e l'ascesa di Hitler al potere, attraverso gli occhi di una ragazzina appartenente al ceto povero tedesco.
Un punto di vista sicuramente originale, che non toglie nulla all'immane tragedia dell'Olocausto, ma che apre uno spiraglio sulla vita di tanti tedeschi, costretti a "sposare" la politica hitleriana per avere salva la vita, ma che hanno dimostrato sensibilità, altruismo e bontà nei confronti del popolo ebraico, a rischio della loro stessa vita.
Per questa ragione ho amato Hans e Rosa Hubermann, genitori adottivi di Liesel, con un cuore grande entrambi. Il papà più dolce e pacato, la mamma più brusca, meno affettuosa, con insulti bonari sempre a fior di labbra, ma che sotto la scorza esterna, nasconde un amore puro per il marito e la figlia adottiva.
Poche parole invece per commentare la scelta della voce narrante, rappresentata dalla "Morte"; dopo la sorpresa iniziale, nel corso della narrazione, la Morte,non ha riservato originali battute ad effetto, o situazioni particolarmente crude. Gli interventi risultano abbastanza scontati ed adulcorati, e non creano attesa nè sorpresa.
"Nel corso degli anni ho visto tanti giovani che credono di correre gli uni contro gli altri. Non è così. E' verso di me che corrono."
Liesel è poi il personaggio positivo per eccellenza, piccola, grande donna, che impara ad affrontare la sofferenza della perdita della mamma e del fratellino con coraggio, che impara ad amare i "nuovi genitori", che impara a leggere e scrivere, e rubare libri al posto di altri oggetti o cibo, per la sete di parole che ha avuto.
" Ho odiato le parole e le ho amate, e spero che siano tutte giuste."
Un libro che confermo piacevole scoperta, super-consigliato per un pubblico di pre-adolescenti e giovani.
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Commenti
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Belle anche le citazioni che hai estratto dal libro.
Sei riuscita ad estrapolare l'essenza dell'opera. :)
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Trovo che mescolare libro e film (vedi copertina) sia una cattiva abitudine, forse per 'far cassetta'.
Il trattare con delicatezza i fatti storici (anche molto cruenti) mi affascina, quanto mi infastidiscono i telegiornali che rilevano particolari violenti, quasi con una punta di compiacimento.