Dettagli Recensione
Delf 1664
Ho trovato questo libro veramente interessante, delicato e pittoresco... termine forse scontato dal momento che la storia tratta del pittore Vermeer e dei suoi quadri, però è proprio così. C'è molta attenzione nella descrizione dei colori, delle sfumature e delle tinte, senza però cadere nel noioso.
Ci viene descritta una città olandese della metà del 1600, le attività quotidiane e la gente che cambiano col passare delle stagioni.
Adoro i libri che ti catapultano nel passato e in particolare nelle case dei benestanti descritti dagli occhi dei loro servitori.
La narrazione è in prima persona: Griet ha 16 anni ed è la nuova servetta a casa Vermer. Per lei tutto è nuovo, la gente, i luoghi, persino la religione e questo porta ad un senso di spaesamento e solitudine ben percepibile. Col passare dei mesi però è la sua vita passata a diventarle estranea, soprattutto a causa di fatti che porteranno i suoi genitori ad assumere degli atteggiamenti diversi. Unica consolazione di Griet, in una vita di fatiche, tristezza e solitudine, è il poter entrare nello studio del pittore. In questo modo assiste al nascere e al mutare di molti quadri importanti, che la porteranno ad una visione diversa delle cose.
Particolare è il rapporto che si crea tra lei e il pittore, un misto di ammirazione e attrazione reciproca che rimane sempre sospesa, senza sfociare in nulla di preciso. Anche anni dopo, Griet non capirà mai se e quanto, Vermeer sia riuscito a scinderla dal quadro.
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