Dettagli Recensione

 
La ragazza con l'orecchino di perla
 
La ragazza con l'orecchino di perla 2014-06-24 16:09:12 giuse 1754
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
giuse 1754 Opinione inserita da giuse 1754    24 Giugno, 2014
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il prezzo della libertà

Un libro per buona parte sopravvalutato, molto noioso nella prima parte, che si riscatta solo nelle ultime venti pagine, quando l’autrice con un colpo di coda geniale riesce a inquadrare in una prospettiva diversa tutto il racconto precedente.
Grande merito ha la Chevalier per la ricerca storica che sottende la trama, tutta ambientata nel diciassettesimo secolo, precisamente al tempo del pittore olandese Vermeer Vermeer , (Delft, 1632 – Delft, 15 dicembre 1675 ) e, in particolare, per lo studio delle tecniche pittoriche usate dallo stesso e dei metodi di preparazione dei colori.
Detto questo, la prima parte del libro parla della vita quotidiana di Griet, un’adolescente andata a servizio dai Vermeer quando la sua famiglia d’origine ha difficoltà economiche.
E’ una quotidianità fatta di bucati interminabili, aiuto in cucina, spesa al mercato, in un ambiente ostile dove la rivalità fra donne si manifesta in grandi e piccoli dispetti.
La svolta arriva quando Vermeer sceglie Griet per la preparazione dei colori. La ragazza, dotata di un innato senso artistico, si sente finalmente realizzata, e la vicinanza scatena un’attrazione morbosa e proibita verso il maestro.
Mentre i sentimenti della ragazza sono ben descritti e analizzati, quelli del pittore sono molto vaghi e non sufficientemente approfonditi.
Griet gli farà da modella per il quadro da cui prende il titolo il libro, e questo scatena l’ostilità della figlia e della moglie di Vermeer
Dopo l’allontanamento di Griet, accusata ingiustamente di furto, inizia la seconda vita della protagonista, sposata al figlio del macellaio che forniva la carne ai Vermeer.
L’orecchino di perla con cui aveva posato per il ritratto, ereditato alla morte del pittore, servirà ad affrancare la protagonista da qualsiasi sudditanza materiale e psicologica, anche nei confronti del nuovo marito.
Ecco, sta proprio in questo, secondo me, la genialità dell’ultima parte del libro. La Chevalier riesce a trasformare questo particolare da mero attributo estetico a emblema stesso della libertà.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il fantasma del vicario
La grande fortuna
Sabotaggio
Nuove abitudini
Linea di fuoco
L'ufficio degli affari occulti
Il mago
La moglie del lobotomista
La guerra di H
Il canto di Calliope
L'aria innocente dell'estate
Max e Flora
Rincorrendo l'amore
Giochi proibiti
Il canto di Mr Dickens
I Netanyahu