Dettagli Recensione
Un silenzio vale più di mille parole....
Un quadro. Uno studio. Un pittore. Tre elementi, semplici ma non banali, tre condizioni sufficienti a donare ristoro a Griet, e a trasportarla in una dimensione parallela in cui corpo e mente si rigenerano e il tempo non segue più le regole dello scorrere inesorabile. Incontri sporadici, silenzi che sono parole e vocaboli non pronunciati rendono il rapporto tra Vermeer e Griet affascinante e costituiscono la forza propulsiva che spinge il lettore a proseguire con la lettura.
Le atmosfere sono talmente ben costruite che chi si presta a leggere non attende altro che quei brevi e sporadici incontri tra serva e padrone.
Un romanzo introspettivo dove i personaggi maturano e prendono consapevolezza di sé. Griet nasce come una giovane pura e pacata e si riscopre essere ardente di vita.
Ben delineate anche le situazioni secondarie dove i personaggi non sono da meno ai protagonisti principali. Ho particolarmente apprezzato anche gli incontri tra Griet e il suo amore del villaggio, in quanto rendono il romanzo ancora più vivido e fanno riflettere sulla consapevolezza della giovane sulla realtà. E’ conscia infatti che Vermeer nutre verso di lei soltanto un interesse artistico, ma quei brevi incontri la fanno sentire viva, le fanno comprendere la sua ragion d’essere e la aiutano a prendere consapevolezza del suo potenziale. Non può rinunciarvi.
Un romanzo intenso, riflessivo e capace di rievocare epoche lontane e sentimenti intramontabili
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Commenti
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ps. salvo imprevisti, la prossima che inserirò riguarda "L'inverno del Mondo" romanzo che sto volgendo al termine in questi giorni e su cui ho diversi pensieri da esporre.. Hai avuto modo di leggerlo?
Grazie ancora per il commento!
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