Dettagli Recensione
Prima o poi morirai.
Ci sono storie (una manciata, come ho già detto) alle quali consento di distrarmi dalla fatica, come faccio con i colori. Le raccolgo nei luoghi più disparati e improbabili, e mi assicuro di non dimenticarmene mai, mentre lavoro. La ladra di libri è una di queste storie.
I primi capitoli sono spiazzanti per il lettore: a narrare gli eventi, in questo libro, c’è Morte. La Morte che prova compassione per gli ebrei che lasciano la vita nei campi di concentramento, che piange nel dover portare via, per quanto ciò significhi per lei commettere un furto, un ragazzino. La morte che non è malvagia, né se ne va in giro con la falce e il mantello nero: si ritrova solo a fare il suo dovere.
Sì, lo so.
Nella tenebra del mio cuore dal battito cupo, lo so. Gli sarebbe piaciuto di certo.
Visto?
Perfino la morte ha un cuore.
Per quanto tutti i personaggi siano caratterizzati in modo impeccabile, il giovane Rudy Steiner spicca fra tutti. Preferito dallo scrittore e dalla narratrice, con la sua voglia di vivere e con i suoi piccoli gesti di ribellione, conquista fin da subito la simpatia del lettore per poi spezzargli il cuore. Azione che compiono tutti i personaggi. Lui in particolare.
“Quando è nato il nostro Führer?” Ogni parola era pronunciata con cura, e infilata nell’orecchio di Rudy. “Forza, Rudy, quando è nato? Me lo puoi dire, va tutto bene, non avere paura.”
E Rudy?
Come reagì?
Rispose con prudenza, oppure lasciò che la sua idiozia lo facesse sprofondare sempre di più nei guai?
Fissò con aria beata gli occhi azzurro chiaro di Franz Deutscher, e mormorò: “A Pasquetta.”
Una lettura unica che nessuno dovrebbe perdersi. (Non)Lettori italiani: per una volta, invece di dire “Vedrò il film”, leggetevi il libro e innamoratevene.
***LA LADRA DI LIBRI: ULTIMA RIGA***
Ho odiato le parole e le ho amate,
e spero che siano tutte giuste.