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IMPOSSIBILE DIMENTICARE
Ho finalmente letto "Storia di una ladra di libri" che mi ero ripromessa di leggere da moltissimo tempo e che guarda caso mi è arrivato persino come regalo di compleanno. Nonostante le sue quasi 600 pagine, scritto in maniera alquanto piccola, il libro si legge in maniera scorrevole. Il libro è ambientato nella Germania nazista dove tutti vivono col fiato sospeso, giorno dopo giorno, con la paura e il terrore negli occhi. Una realtà difficile dovuta alla guerra, al nazismo e alla persecuzione degli ebrei.
"La vita era mutata nel modo più drammatico, ma era indispensabile comportarsi come se nulla fosse accaduto. Immaginati di sorridere dopo un ceffone; poi pensa di farlo ventiquattr'ore al giorno. Questo voleva dire nascondere un ebreo."
"Quando leggevo i racconti della ladra di libri,provavo pietà per gli esseri umani che ne erano protagonisti,anche se mai tanta quanto ne provavo per coloro che in quel periodo rastrellavo nei campi di concentramento.I tedeschi nel sotterraneo erano disperati,certo,ma quella stanza non era un locale docce di un campo.Non erano stati mandati lì a fare la doccia di gas.Per loro,c'era ancora una possibilità di vivere"
La Morte (che, particolare alquanto originale, si trova in prima persona a dover raccontare la storia e addirittura quasi fa il tifo per la protagonista) ha un gran da fare in questo triste periodo... Una morte buona, una morte che non vorrebbe fare quello che fa, una morte devastata e sfinita e piange di fronte alle vite perdute...
"Dicono che la guerra sia la migliore amica della morte, ma debbo dissentire. Per me, la guerra è come un nuovo padrone che pretende l'impossibile. Ti sta con il fiato sul collo, ripetendo senza sosta:. Tu lavori duro, ti affanni. Il capo, però, mica ti dice grazie: esige ancora più impegno da te."
Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, un piccolo libro abbandonato e lo ruba portandolo sempre con sé, come ricordo di suo fratello. Così comincia la storia della piccola ladra di libri che, grazie al padre adottivo impara a leggere e acquista la capacità di stringere un legame molto intimo e particolare con le parole e il loro significato. Tutti le vogliono bene, tutti cercano in qualche modo di aiutarla e di non farla sentire sola. Il rapporto col padre è descritto minuziosamente, molto sentito, un padre che cerca di essere sempre presente per lei. La madre invece sembra essere una persona burbera, cattiva, senza sentimento; invece ci si accorge presto che in realtà è una persona buona, pronta ad aiutare e a consolare chi ne ha bisogno, trattenendo le lacrime per sé nel momento in cui si trova da sola.
Questo libro mi è arrivato dritto al cuore, impossibile dimenticarlo, sia per via della trama, sia per i contenuti, così veri, coinvolgenti, studiati.
Devo ammetterlo: ho ancora qualche brivido dovuto alle ultime pagine di questo meraviglioso libro.
Indicazioni utili
- la chiave di Sara