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L'ultima fuggitiva
 
L'ultima fuggitiva 2014-05-01 17:54:00 Pelizzari
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    01 Mag, 2014
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Le parole non sono tutto

Romanzo dai ritmi molto lenti che mi ha ricordato tantissimo mia nonna, perché la protagonista è un’abile sarta, ed i ritmi lenti del cucito ed i suoi silenzi me l’hanno davvero fatta sentire vicina. Honor scappa dall’Inghilterra per raggiungere l’America e si trova a cavallo di due mondi, molto diversi, fra cui è e rimane molto combattuta, perché c’è differenza fra fuggire e correre verso il futuro. L’ambientazione della storia è proprio nell’America schiavista, in cui Honor è un anello della ferrovia sotterranea che, dimostrando una profonda umanità, aiuta i neri fuggitivi nel loro cammino verso la libertà. Nella sua nuova vita Honor incontra tanti personaggi molto particolari che rimangono davvero impressi, il cacciatore di schiavi, non così negativo come sembra, Bell, molto più umana di come ti aspetti. La storia colpisce molto e scorre lenta in capitoli alternati a lettere in corsivo, che, come strumento di comunicazione, ti portano davvero indietro nel tempo. Uno dei protagonisti della storia è il silenzio, in cui si può ascoltare ciò che avviene nel cuore. Silenzio che è attesa trepidante, che aiuta a liberare la mente dai pensieri, che aiuta a volgere l’attenzione all’interno, sprofondando nella calma più assoluta. Silenzio che aiuta a trovare la pace, perché ti senti afferrare dalla luce interiore che ognuno di noi ha.

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Commenti

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Che bella analisi Marika! Ho adorato e divorato questo romanzo....Brava :D
Breve ma intensa, brava!
La tua recensione mi ha incuriosito e mi è piaciuta, anche se non credo che leggerò il libro.
Del tuo bel commento, volevo sottolineare questa frase, che è stata come una coltellata al cuore per me: "la storia colpisce molto e scorre lenta in capitoli alternati a lettere in corsivo che, come strumento di comunicazione, TI PORTANO DAVVERO INDIETRO NEL TEMPO". Ecco, per chi, come me, non si è ancora abituato all'idea di ricevere nella cassetta postale soltanto corrispondenza commerciale e pubblicità, per chi si è macchiato i polpastrelli con l'inchiostro, per chi ha letto e riletto le proprie deboli parole e le proprie frasi impacciate, stracciando fogli e ricominciando daccapo, per chi ha atteso con impazienza una risposta facendo ogni giorno i calcoli dei tempi, insomma per chi non è un nativo digitale, ma nello stesso tempo cerca di non chiudersi in una riserva indiana, in un ospizio o in un'oasi wwf, leggere questa frase è come nvecchiare di trent'anni di colpo. Te lo dico con stima e simpatia! :-)
Ciao Pierpaolo!
Anch'io non sono una nativa dell'epoca digitale, perchè ho 40 anni e anch'io ho scritto e aspettato lettere....qualche anno fa.....e non riesco ancora ad abituarmi al mondo così tecnologico di oggi, che con un tweet raggiungi tutti immediatamente. Il libro ha proprio, come dicevo nella recensione, dei capitoli veri e propri alternati a delle lettere vere e proprie. Leggendo le lettere ti accorgi che (essendo ambientato nel 1850...) una scrive da una parte dell'oceano e trascorrono due mesi da quando l'altro riceve lo scritto.............e questo mi ha fatto un'impressione incredibile......unita all'ambientazione che parla di un viaggio in nave tra l'Inghilterra e l'America e spostamenti sui cavalli e calessi..........
un altro mondo, un'altra era..........
Un abbraccio e non sentirti mica vecchio !!!!!!!!!!
;-)
In risposta ad un precedente commento
MALIKA
06 Mag, 2014
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Mi associo alle vostre opinioni pur avendo qualche anno di meno...i libri hanno un profumo, un sapore direi, che nessuna novità tecnologica potrà mai acquisire e spero tanto che tra le mamme e i papà ci sia sempre qualcuno che spenga il pc dei figli per mettere loro davanti un foglio bianco e una penna...è l'inizio di una magia....
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