Dettagli Recensione
Un bello dimenticato ?
“Shogun” si dimostra un romanzo di tutto rispetto, rendendo onore alla fama che lo precede. Emozionante, avventuroso, nobile e avvolgente. Mille pagine di storia giapponese. Oserei azzardare a dire che: “Shogun” sta alla storia giapponese come “I pilastri della terra” sta a quella inglese. (ovviamente nel panorama della narrativa)
La storia si svolge all’apice del periodo Sengoku jidai (letteralmente l’età del paese in guerra) un periodo che durò circa cinquant’anni, (1548 – 1603) in cui tutti i Daimyo, grandi e piccoli, si scontravano dandosi battaglia a suon di spada e intrighi politici. All’apice di questo sanguinoso scontro per il potere assoluto, di oltre trecento Daimyo ne rimasero poco più di venti a contendersi il titolo di Shogun . In questo periodo fragile fatto di alleanze effimere ed evanescenti approda, quasi naufragando, sulle coste della terra degli dei John Blackthorn e il suo equipaggio . Da qui in poi avremo modo di apprendere e scoprire questo paradiso terrestre dove onore, dovere e armonia rappresentano gli unici valori che contano.
Con gli occhi del Anjin-san (Blackthorne) scopriremo usi costumi e filosofia di vita di un popolo affascinante culturalmente, e civilmente avanzato che paragonato al nostro d’inizio rinascimento è avanti mille anni. L’Anjin-san diverrà presto oggetto di studio e parte integrante degli intrighi per la conquista del titolo di reggente e dovrà sgretolare ogni suo preconcetto e arrendersi all’evidenza che per sopravvivere dovrà far suo e diventare un samurai. Amore, amicizia, saranno colonne portanti di questa avventura nipponica che porterà il protagonista ad un cambiamento radicale. Sia interiore che esteriore. Un cambiamento di cui non saremo solo dei semplici spettatori, che ci piaccia o no anche noi cambieremo e capiremo le contraddizioni di questa cultura spesso indecifrabile. Questo perché Clavell è bravissimo a trascinarci nel vortice di pensieri ed emozioni di Balckthorn, Mariko e Toranaga: protagonisti di tutto rispetto che vi faranno commuovere e appassionare. Quasi tutti gli attori sono ispirati a personaggi storici realmente esistiti,utilizzando però nomi fittizzi, forse per rispetto della storia e dei suoi fatti o piu probabilmente per evitare vincoli narrativi e incongruenze storiche.
Non è tutt’oro quello che luccica: infatti non è privo di difetti, purtroppo. Qualche falso storico, qualche luogo comune potrebbero meritare il perdono, in virtù della storia, ma il suo più grande, e si evince immediatamente, è lo stile ! lascia molto a desiderare, e la traduzione poi ci fa spesso storcere il naso. La gestione dei dialoghi e dei paragrafi è confusa e articolata in modo banale, così come le digressioni durante la narrazione che spesso confondono .Ma quello che più mi ha dato fastidio è l’assenza di un riferimento temporale in relazioni ai fatti . Karma ?
In tutti i casi un libro da leggere che vi rapirà vi emozionerà e vi fare desiderare che non abbia mai fine, perché ha tutte le carte in regola per avvicinarvi ad una cultura, che per noi eurocentrici è distante e affascinante in egual misura. Ma tutto ha un inizio e una fine e quindi rimane la gioia di aver letto un romanzo storico che non può mancare in ogni libreria dei patiti del genere, e anche non.
Buona Lettura !!!
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Splendida segnalazione.
@Ally concordo, ho letto questo e sono entusiasta, ma proprio per lo stile non credo leggero altro a breve, ma più avanti chi può dirlo ? Grazie del complimento :)
è un romanzo datato che ho sentito nominare spesso in passato.....
la tua analisi è utile e puntuale nel mettere in luce i punti di forza ed i punti deboli di questa lettura!
grazie :-)
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