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Memorie di una cuoca
E' il 1920 e Margaret Langley ha solo tredici anni quando è costretta a lasciare la scuola per trovare un lavoro. Nata in una famiglia povera di Hove (Inghilterra), con molti fratelli e sorelle più giovani, sa che i suoi genitori non possono permettersi di continuare a mantenerla. Margaret decide di andare a servizio, come sua madre prima di lei; ma odia cucire, pur sapendo benissimo che il cucito rientra tra le principali attività di una domestica. La sua unica possibilità, allora, è fare la sguattera di cucina: è il gradino più basso nella scala di importanza della servitù, ma se Margaret riuscirà a farsi conoscere e ad acquisire i segreti del mestiere, diventerà cuoca, colei che invece gode di maggior considerazione tra i domestici. A quindici anni, dunque, Margaret viene assunta da una ricca famiglia borghese dopo aver sperimentato alcuni impieghi saltuari come badante e lavandaia.
Ai piani bassi è un romanzo autobiografico pubblicato nel 1968. Margaret descrive il duro lavoro quotidiano, la vita nella grande casa di una famiglia benestante, i rapporti con gli altri domestici (le piccole rivalità, le inaspettate amicizie, il complesso ordine di importanza) e con i padroni, detti "quelli del piano di sopra" (cioè coloro che abitano ai piani alti, mentre i domestici vivono nei seminterrati) o anche "Loro". Buona parte dei racconti di Margaret si incentra proprio sugli incontri e scontri tra "Noi", i domestici, e "Loro", a volte snob e dispotici, altre gentili e comprensivi.
Lo stile è estremamente semplice, scorrevole e di facile lettura, ma non annoia, perchè alcuni episodi narrati sono spesso divertenti o ricchi di informazioni sulla vita dell'epoca. Margaret si dimostra una narratrice intelligente e brillante, capace di suscitare il sorriso descrivendo con piccoli tocchi di ironia anche gli aspetti più ingrati del proprio mestiere, e allo stesso tempo di evocare importanti riflessioni sulle condizioni di vita e di lavoro delle classi povere in quel periodo storico. Come afferma lei stessa, "ora cose del genere non succedono più. Ma credo valga la pena di non dimenticare che accadevano."
Pare che questo romanzo sia stato tra le fonti di ispirazione per la serie tv "Downton Abbey". In verità, a parte la dicotomia tra "upstairs" e "downstairs" ("quelli di sopra" e "quelli di sotto", appunto), due mondi all'apparenza vicini, ma in realtà lontanissimi e impossibili da unire, non c'è altro in comune con la serie tv. Nel romanzo, infatti, le storie dei domestici di cui la stessa Margaret è protagonista sono al centro della narrazione, mentre le vicende dei piani alti ne restano ai margini, e per lo più sempre ben distinte dalla vita dei padroni. Nella serie tv, invece, talvolta i due mondi si mescolano e gli eventi "del piano di sopra" hanno la stessa rilevanza, nella trama, di quelli "del piano di sotto". In ogni caso, chi ama l'atmosfera di "Downton Abbey" ed è incuriosito dalla vita quotidiana di inizio Novecento, adorerà questo romanzo.