Dettagli Recensione
ATTILINO
Inizia con questo romanzo la trilogia che l’autore William Napier dedicata ad Attila.
In questo primo volume troveremo un Attila ancora bambino, tenuto ostaggio da Roma, come garanzia di lealtà da parte del popolo Unno.
Siamo alla fine dal 4 secolo d.c e l’impero romano inizia a subire pericolosi attacchi da parte della popolazioni barbariche. Quello che è stato per circa 1400 anni un esempio di forza e organizzazione incomincia a sentire gli effetti di un declino quasi inarrestabile. Roma non riesce più a far fronte, con i propri mezzi, agli attacchi provenienti da più parti del suo vasto impero. Per cercare di porre rimedio si cercano alleanze con coloro i quali potrebbe approfittarne di questa debolezza, e fra questi proprio la tribù degli Unni. Un popolo proveniente dall’est Europa, famoso per spietatezza ed efficacia nell’affrontare il nemico.
Per sancire questa alleanza, Roma e gli Unni si scambiano due importanti e piccoli ostaggi. E’ per questo che ha soli otto anni il piccolo Attila, nipote del re Uldin, viene “inviato” a Roma, dove impara il latino. Crescendo si rende conto di quanto si difficile muoversi fra le strategie adottare dalle varie famiglie per mantenere od arrivare al potere.
Col passare del tempo questa figura di “ostaggio di garanzia” è per lui troppo opprimente, fino al punto che decide di fuggire da Roma e tornare nella sua lontana terra d’Asia.
Al libro manca forse un po’ d’azione, garantita solamente verso la parte finale, quando viene descritta la difficile fuga. E’ altresì chiaro che la parte iniziale non poteva che essere più tranquilla e descrittiva in quanto racconta la vita di un bambino, anche se parliamo di un bambino speciale. Con il proseguo della trilogia sono sicuro che questo aspetto sarà risolto nel migliore dei modi, visto che stiamo parlando di un personaggio di spessore, entrato nella storia proprio per la sua irruenza e dinamicità.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |