Dettagli Recensione
Quando non è amore, ma ossessione...
Ho dato un voto alto a questo romanzo perché, banalmente, mi è piaciuto veramente tanto.
L'ho letto parecchio tempo fa e riletto da poco. In realtà non è un capolavoro, la scrittura non è impegnativa, la trama è scorrevole e tutto ciò invoglia alla lettura, soprattutto per scoprire che cosa succederà alla nostra Griet, la protagonista.
Le vicende si svolgono essenzialmente in tre luoghi : una casa modesta, una casa di benestanti e il mercato. Il mercato lega entrambi i mondi, quello dei poveri e quello dei ricchi. Il mercato è impregnato dell'odore del pesce, della carne, dei pettegolezzi che passano di bocca in bocca. Griet, ingenua serva di una casa di un pittore (niente popò di meno che Vermeer in persona), si ritrova invischiata in un mondo che non le appartiene ma che lentamente s'impossessa di lei. Sempre sotto ai riflettori, conduce un'esistenza piatta e dura, sempre al lavoro, sempre pronta a soddisfare le richieste dei più grandi. Fino a quando la richiesta non diventa quella di assecondare il lavoro dell'artista, che è poi il suo padrone. I due intrecciano un legame platonico, fatto di sguardi, sensazioni, brevi attimi in cui si sfiorano. Ma da parte di lui c'è solo un interesse morboso, un interesse per così dire, lavorativo. Lo sfondo delle vicende è il popolo "rozzo" e ignorante, i benestanti avidi e meschini, la famiglia buona, sempre più lontana. Tutto ciò si scontra continuamente, scatenando in Griet dubbi, paure e facendola crescere e rinunciare a...
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Forse proprio tu mi hai già consigliato i giorni del tè e delle rose, ora ho anche la ragazza con l'orecchino di perla che stuzzica la mia curiosità.