Dettagli Recensione
La morte è una lunga attesa
"La mano di Fatima".
Ildefonso Falcones, dopo "La cattedrale del mare", decide di tornare all'attacco con un tomo di bel 910 pagine che, devo ammettere, sono volate con una certa velocità. Un'opera molto piacevole dove una miriade di emozioni pervadono l'animo del lettore: paura,amore,speranza,sconforto,vergogna.. Dalla prima all'ultima parola si ha l'impressione di essere noi stessi il protagonista della vicenda: quell'Hernando, o meglio,quell'Ibn Hamid. Un ragazzo sfortunato dalla nascita, su cui grava dal giorno in cui è stato messo al mondo in seguito a uno stupro, un marchio di indelebile cattiveria che lo perseguiterà in molte occasioni. Carico di bontà, intelligenza, cuore, e della sua inconfondibile fede musulmana si ritroverà a condurre un viaggio contro tutto e tutti. Non mancheranno le delusioni cocenti nè i momenti di gloria; il suo carattere solido lo aiuterà e a momenti gli si ritorcerà contro; si ritroverà a percorrere un sentiero verso la giustizia irto di incomprensioni e verità nascoste.
Di grande spessore è il tema principale di questo romanzo, vale a dire lo scontro tra musulmani e cristiani. Un argomento tanto storico quanto attuale che viene affrontato da un punto di vista differente da quello immancabilmente impavesato di pregiudizi e scetticismo. Inavvertitamente Falcones attraverso la figura di Hernando riuscirà ad aprire gli occhi al lettore di fronte alla realtà: basandosi su dati storici oggettivi l'autore fa capire quante ingiustizie si siano ritrovati a subire i musulmani, coloro che tutt'ora vengono visti con immancabile disprezzo; ingiustizie inferte proprio dai cristiani e dalla Chiesa particolarmente, da sempre legata alla corruzione e al denaro ma al contempo desiderosa di sfoggiare falsa misericordia.Un tema delicato su cui questa lettura porta a riflettere.
Particolare e inaspettato il finale. A caldo una piccola delusione ma, in realtà,parte indispensabile del romanzo che cela al suo interno il vero messaggio del libro. Hernando non abbandona la sua sposa cristiana: decide di non rompere un legame che nasconde un grande significato per lui da sempre favorevole alla convivenza di quelle religioni tanto contrastanti e tanto sovrapponibili.. Un'unione che non può che simboleggiare quanto concreta sia la possibilità di vedere un giorno cristiani e musulmani avvicinarsi,sempre più, fino a convivere,rispettarsi,fondersi per ruotare insieme attorno al loro punto di confluenza.
Leggendo "La mano di Fatima" non mancheranno i brividi, pronti ad attraversare la schiena..
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