Dettagli Recensione
She's a genius
“That girl’s a genius
Whoa oh oh oh oh oh oh
I think she’s serious
Whoa oh oh oh oh oh oh”
Ho deciso di cominciarla così, la recensione de “La ragazza con l’orecchino di perla”, con un verso della famosa canzone dei Jet.
La SHE che è un GENIUS è Tracy Chevalier.
E’ proprio vero che non tutti quelli che sanno scrivere sono dei bravi autori.
In matematica, si direbbe che “saper scrivere” è una condizione necessaria, ma non sufficiente, “per essere uno scrittore”. E’ la fantasia a fare la differenza, e la Chevalier ce ne ha avuta veramente tanta!
Si è intrufolata con l’immaginazione nella casa della famiglia Vermeer, l’ha arredata, ci ha inserito dentro delle piccole bambole, raffiguranti: l’affascinante ed enigmatico pittore, una moglie piuttosto antipatica, una cuoca scontrosa ma fedele, una nonna saggia, cinque figli rumorosi e un po’ indiscreti e Griet.
Li ha vestiti e li ha resi umani, spargendo qua e là sulle loro teste, intelligenza, generosità, cattiveria, arroganza, devozione, interezza, acume, pazienza, e tutti i pregi e i difetti che possono condividere dieci persone in una stessa casa.
Infine ha posizionato l’abitazione al suo posto, nel Quartiere dei Papisti di Delft e soffiandoci dentro, ha dato vita alla sua personalissima (ma quanto mai realistica) versione, della storia della Famiglia Vermeer e dell’ affascinante quadro “Ragazza col turbante”.
E’ lui, a mio avviso, il protagonista indiscusso di questo libro.
Non Vermeer, non Griet, ma il quadro.
Tutto avviene per arrivare a lui.
Quando Griet entra nella casa, già Catharina non la può sopportare, mentre il pittore la trova fin da subito affascinante e interessante.
Sono sentimenti ancora inconsapevoli, “a pelle” come si dice.
Ma sono già predisposti per quello che verrà!
Non a caso quando finalmente Vermeer comincia a lavorare sull’opera, sentiamo come il bisogno di trattenere il fiato.
“Ci siamo!” è il pensiero del pittore, di Griet e anche di chi legge!
Ovviamente dopo tanta tensione ci aspettiamo una rottura, ma cosa, o chi, sarà a spezzarsi?
Chiedetelo a Maria Thins, se non volete aspettare la fine, magari vi risponderà!
La nonna carismatica, sa (sono sicura che sa!!!) fin dal principio, cosa porterà l’arrivo di Griet.
Ho letto questo libro che neanche me ne sono accorta, l’ho cominciato e puff, oggi è semplicemente finito.
Mi sono appassionata molto alla ricostruzione di alcuni quadri di Vermeer.
Ormai per me “La lattaia” è il ritratto di Tanneke, “Giovane donna con brocca d’acqua” è la figlia del panettiere, “Donna con collana di perle” e “Donna che scrive una lettera” raffigurano la moglie di Van Ruijven con indosso i vestiti di Catharina e “Bicchiere di vino”, nasconde una scandalosa gravidanza.
Mi sono divertita a immaginare il quadro e poi cercarlo per vedere quanto mi fosse arrivato della descrizione, e ho trovato molto suggestivi i passaggi sulla scelta cromatica e sulla creazione delle tinte.
Posso giurare di aver sentito l’odore dell’olio di lino usato per addensare le polveri colorate.
Posso assicurare di aver sentito nelle orecchie Griet triturare, l’avorio carbonizzato, il carbonato di piombo, la robbia e il massicotto.
Ho sentito la sua fatica e la sua soddisfazione, quando, tra le mani teneva, finalmente, la polverina risultato di tanto lavoro.
Sensazioni molto intense, provare per credere!
Mi rimane solo un rimpianto, piccolo piccolo.
Mi sarebbe piaciuto avere il parere di Vermeer sul romanzo.
Credo gli sarebbe piaciuto, ma avrei voluto sapere la verità. Tracy Chevalier, ci ha azzeccato?
Ha veramente trovato qualcosa nascosto dietro allo sguardo della giovane donna col turbante?
C’è nella sua espressione con la bocca umida e socchiusa, un qualcosa di non detto? Oppure è solo frutto della sua fervida immaginazione?
Io ho scelto la mia verità, a voi il piacere di trovarne una vostra!
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Commenti
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Grazie mille Maria, molto gentile :)
Tu ci hai dato un tuo taglio, una tua bella e creativa interpretazione...complimenti.
Come da spesso dico: ognuno di noi legge per cercare il "se stesso"...ed è bello secondo me che sia così...
Pia
E' proprio vero comunque che ognuno legge e capisce una storia in base alle proprie esperienze, al proprio essere!
Anche la musica è così. Quanti significati diversi può avere una canzone?
Però rileggendo la tua interessante interpretazione,mi son chiesta : se lo rileggessi, chissà ... se lo interpreterei ancora come ho fatto in precedenza...o cercherei qualcosa di diverso, tutto qua.
Brava davvero...ciaooo Pia
Te l'ho richiesto perché proprio non avevo compreso cosa mi volevi dire e non sapevo come risponderti :P
Ehhh, hai proprio ragione, sarebbe bello avere il tempo e la voglia di rileggere i libri del nostro passato.
Vedendo quanto diverso ci sembra il libro, magari potremmo scoprire quanto siamo cambiati nel lasso di tempo fra una lettura e l'altra!
Grazie davvero Pia!
Ti auguro una serena giornata! :)
Pia :))
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