Dettagli Recensione
La Pietra del Destino si macchia di sangue
Scozia, fine XIII secolo: il trono è vacante dopo che re Alessandro III è morto in un misterioso incidente. I pretendenti si fanno subito avanti, signori scozzesi che vantano discendenza di sangue o semplicemente una designazione di preferenza. Ma c'è anche chi tesse trame dietro le quinte, e chi, seppur lontano, mira a sedere sulla pietra bianca di Scone.
Tra questi anche Re Edoardo, sovrano d'Inghilterra e Guascogna, che si umetta le labbra pregustando quel trono vuoto e succulento: l'Ultima Profezia di Merlino è vicina a compiersi e sarà proprio lui che la porterà a termine.
Ma riuscirà a sottomettere la bellicosa terra scozzese, patria di uomini impavidi e determinati?
Chi sarà colui che avrà il sangue più tenace per sedere sul trono di Scozia?
Lettura appagante, densa, vivace, gustosa: non avevo mai letto niente di questa autrice ma d'ora in poi la terrò d'occhio. Un'abilità imperdibile.
Dico subito che la parte che più ho apprezzato riguardo questo libro è lo stile: lessico ricco, forma gradevole, dai tratti eleganti; descrizioni meravigliose, creano immagini reali e allo stesso tempo immaginifiche: un'atmosfera ovattata dal sapore delicato prende vita dalle parole, riportandoci indietro in un tempo di guerre e dissidi con incredibile maestria.
Per quanto riguarda la vicenda storica, come ben evidenziato nella nota dell'autrice a fine libro, c'è un buon equilibrio tra le parti romanzate e quelle storicamente vere: tuttavia, senza la spiegazione a fine volume personalmente non sarei riuscita capire quanto ci fosse di accaduto e non, perché la trama presenta un intreccio verosimile per tutto il romanzo. Inoltre, anche le vicende frutto della fantasia dell'autrice sono verosimili per quanto riguarda ambientazioni, tattiche, questioni burocratiche e costumi.
Ben riusciti i personaggi, soprattutto il protagonista che ha sempre puntati addosso i riflettori, presenta un profilo psicologico che rispecchia bene la società del tempo, riesce facilmente ad entrare in sintonia con il lettore coinvolgendolo nelle sue avventure e turbandolo con i suoi dubbi: un nodo eccellente che permette di rendere più piacevole la lettura. Ottimi anche gli altri, alleati e antagonisti, un po' ostica la quantità di appellativi e personaggi che potrebbe disorientare il lettore (vi dico solo che il protagonista e il padre e il nonno di lui hanno tutti e tre lo stesso nome, Robert Bruce... comunque a fine libro c'è anche la Dramatis Personae per chi perde la bussola).
Questo è il primo volume di una saga, l'arco temporale descritto è abbastanza diluito, con frequenti salti temporali; quindi è bene tenere a mente le date ad inizio capitolo per seguire il filo logico.
In definitiva un romanzo storico valente, infiocchettato al punto giusto, scorrevole ma che si presta ad una lettura quieta per non perdersi neanche una parola. Non è particolarmente movimentato ma riesce a tenere sveglia l'attenzione del lettore con interessanti aneddoti e informazioni stuzzicanti.
Davvero consigliato.
Indicazioni utili
E agli orfani di Braveheart
Commenti
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Grazie Silvia :)
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