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Storia dell'assedio di Lisbona
 
Storia dell'assedio di Lisbona 2013-04-29 16:21:33 Mario Inisi
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
1.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    29 Aprile, 2013
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Pedante

Ho preso questo libro dopo aver letto da qualche parte che era il miglior romanzo di Saramago. In realtà è veramente inconsistente e pedante, in un modo che non mi aspettavo dopo aver letto Caino e Cecità, tutti e due bellissimi, pieni di idee e comunque brillanti. Mi è sembrata una storia fatta di niente. Metà libro pieno di patemi per aver aggiunto un NO nel testo da revisionare alterando la realtà storica ( embè?); tirata d'orecchie dell'editore e imposizione di una capo-correttorre bozze- donna (affascinante) che suggerisce al revisore la riscrittura dell'assedio come non si è svolto nella versione corretta. Noioso pure il libro nel libro. Devo dire a favore di Saramago che tali questioni para-storiche mi prendono molto poco. In più mi aspettavo qualcosa d'interessante almeno nel finale. Invece no. Non capisco come questo sia potuto sembrare a qualcuno il miglior libro di Saramago. Dentro non c'è niente. Per fortuna non l'ho letto per primo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... se e solo se sei pignolo, ami la storia e magari lavori in una casa editrice come traduttore o revisore. A tutti gli altri consiglio di leggere altri Saramago, questo no.
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130
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Commenti

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Io l'avevo già scartato :D
Hai fatto bene

09 Agosto, 2017
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È un libro che va letto due volte.
Ho amato Saramago in Cecità e L'uomo duplicato. Ne l'Assedio, ho scoperto il genio. Rileggendo i passi più noiosi (alla prima lettura) si rivelano autentici prodigi letterari. Adoro le digressioni, le divagazioni. Chi sa adoperare bene le parole, anche conversando, e riesce a inserire e intercalare concetti e idee diverse per tornare con leggerezza al centro dopo le parentesi è affascinante, mi rapisce totalmente. Certo, è esercizio difficilissimo; a rischio noia mortale. Ecco, in questo Saramago è un genio. A condizione di leggere lentamente e concentrati. Una fatica 'premiante'.

22 Aprile, 2018
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Considero questo libro il più grande romanzo d'amore che io abbia letto. Probabilmente è un testo profondamente autobiografico: J.Saramago ha fatto proprio il lavoro id revisore di bozze. Anzitutto, è un capolavoro di intreccio narrativo: accanto al devolversi del racconto dell'assedio di Lisbona, in cui è annidata una fresca storia d'amore tra due giovani, s'intercala la storia d'amore dell'autore stesso del primo racconto, Raimundo Silva - "specchio", a mio vedere, di J.S. -, con la dottoressa Maria Sara, che lo spronerà a scrivere il romanzo - quello dell'assedio, il racconto nel racconto. Poi vi è la ribellione, quella da un lavoro noioso, fare in correttore di bozze, mettere a posto le virgole e gli errori tipografici in opere spesso scialbe, magari corrette dal punto di vista storico, ma senza mordente: dunque l'opera esordisce con l'aggiunta di un "no" che cambia la storia del libro cui doveva apportare solo correzioni minori - e che esce di scena. L'intromissione abusiva di quelo "no" rischia di portarlo al licenziamento dalla casa editrice, ma la vita gli ha riservato qualcos'altro ... Ma, soprattutto, vi è il racconto di questo amore senile, tra Raimundo e Maria ormai non più giovani, ma maturi nei sentimenti e nelle aspettative. Ancor più incisivo perché messo a confronto con l'altro amore, quello giovanile: "Cá fora, escondido, ronda ao redor da tenda como uma mariposa fascinada pelo clarão dos brandões que sai pela abertura dos panos".
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